La sua assenza è quasi passata sotto traccia, ma in Inter-Cagliari si è sentito eccome che non c'era Lautaro Martinez nell'attacco di Simone Inzaghi. Squalificato, ha seguito la squadra dalla tribuna del Giuseppe Meazza, vivendo la partita con trasporto come se fosse in campo e dannandosi per non esserci davvero a contribuire nella corsa ai tre punti. Ora, smaltito il turno di stop, l'argentino si avvicina all'appuntamento clou del mese più carico che mai, riposato e deciso a chiudere la serata di San Siro con la fascia da capitano al braccio sinistro e un tricolore pronto a essere cucito sul petto.
Certo, Lautaro era un pilastro dell'Inter già tre anni fa nell'annata scudettata di Antonio Conte, ma questo sarebbe il primo da capitano: con la "C" sulla distinta ha già alzato la prima Supercoppa Italiana a quattro squadre, a gennaio in Arabia Saudita, ma - senza nulla togliere al traguardo di Riad - la vittoria del campionato è sicuramente un traguardo. Da spettatore, domenica al Meazza l'argentino si è goduto la fine del digiuno del partner Marcus Thuram e adesso ha tutte le intenzioni di abbinare la vittoria nel derby - la sesta consecutiva sarebbe un record societario - a un ritorno al gol che manca da quasi due mesi: dal 28 febbraio, con un incredibile mancino da fuori area nel turno infrasettimanale contro l'Atalanta (4-0).
L'ambizione certo non manca a Lautaro e qualcuno in questi giorni gli avrà senz'altro fatto notare che in pochi sono arrivati a 8 gol nel derby di Milano come lui. Facendo un passo in più, il Milan-Inter che può valere lo scudetto il prossimo lunedì gli offre una preziosissima occasione: soltanto due giocatori nerazzurri hanno toccato la doppia cifra di gol nel derby. Si tratta di due icone assolute come Giuseppe Meazza e Istvan Nyers, autori rispettivamente di 12 e 11 reti ai rossoneri. Insomma, sono 70 anni che non si vede qualcosa di simile a Milano: con una doppietta, Lautaro potrebbe imitarli nel giorno dello scudetto da capitano. Sarebbe una congiunzione astrale non da poco, in una notte che in ogni caso non avrà nulla di ordinario, a completamento di una stagione straordinaria.
Fonte: Gazzetta.it