Non è più solamente il figlio di, ma semplicemente Marcus Thuram. Il nerazzurro si è conquistato ormai un nome e pure un cognome, prendendo le giuste distanze da papà Lilian. A suon di gol e assist. Non ancora sufficienti, a suo dire. E così l'attaccante, parlando con il quotidiano Le Monde, si fissa un nuovo obiettivo: "Voglio arrivare a 20 gol e 20 assist per stagione".
Nel frattempo, il francese convocato per l'Europeo, si gode il momento: "Sono stato rapidamente adottato dai tifosi dell'Inter. Sentire il proprio nome scandito da 75mila tifosi è inebriante, e quando si ama ciò che si fa, e si ha una passione grande come la mia, non si può che apprezzare". Thuram guarda con ambizione anche all'Europeo: "Non mi fisso limiti dopo una stagione così. Sto attraversando il miglior periodo della mia carriera, ho dimostrato di saper migliorami ogni anno, da un punto di vista tattico, del gioco e delle statistiche". Thuram però non si accontenta: "Voglio fare la differenza nelle grandi partite anche con la nazionale". Ma non più da esterno: "Il ruolo di ala appartiene al passato, oggi sono un centravanti".
Autore di 15 gol e 14 assist, Thuram alza l'asticella: "Sono uno competitivo, aspiro alla miglior versione di me stesso. Penso di poter diventare uno dei giocatori più completi al mondo. Ho provato che potevo fare grandi cose e mi immagino di poter arrivare a 20 reti e 20 assist in una stagione". La strada è quella giusta, soprattutto dopo l'esperienza del Mondiale in Qatar: "Prima - puntualizza Marcus - mi si conosceva in quanto figlio di Thuram. Oggi sono soprattutto Marcus Thuram. Senza nulla togliere a mio padre che ha 142 presenze in nazionale che nessuno gli toglierà". Lilian, da ex centrale, ha vinto anche un Mondiale e un Europeo, dunque in ogni caso un buon esempio da seguire.
Fonte: Gazzetta.it