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Calcio

Inter, settanta milioni per ripartire: prima le cessioni, poi l'assalto a Bento e Gud

Luca Taidelli
Inter, settanta milioni per ripartire: prima le cessioni, poi l'assalto a Bento e GudN/A
In cima alla lista dei partenti ci sono Arnautovic, Carboni e Dumfries. Poi si penserà al mercato in entrata

Dal 2021 alla scorsa estate, l’Inter è stata costretta ad autofinanziarsi per fare mercato. Lukaku, Hakimi e Politano portarono quasi 200 milioni subito dopo lo scudetto che interrompeva l’egemonia Juve. Onana e Brozovic hanno di fatto foraggiato la campagna acquisti di dodici mesi fa. Tanti big sacrificati sull’altare del bilancio, con la squadra che è riuscita a rimanere comunque competitiva grazie al “mercato creativo” di Marotta e Ausilio, alla bravura di Inzaghi nel valorizzare il materiale a disposizione e al lavoro dei giocatori. I conti nerazzurri sono progressivamente migliorati, ma il player trading resta una pratica comune a quasi tutti i club italiani. L’aumento dei ricavi e i milioni garantiti dalle partecipazioni ai nuovi Champions League e Mondiale per Club in linea teorica permettono per la prima volta dopo anni di non cedere alcun big, facendo tesoretto con Dumfries, Arnautovic, Correa e qualche giovane.

L’idea è quella di rastrellare una settantina di milioni che potrebbero bastare per andare a prendere un portiere, un vice Dumfries e una quarta punta che permetterà a Inzaghi di fare riposare Lautaro e Thuram senza perdere troppo in efficacia. Il piano studiato con la vecchia proprietà e ora in attesa di ricevere l’ok da parte di Oaktree nei vertici in programma nelle prossime ore passa da un tipo diverso di sacrificio, quello di un giovane sul quale hanno messo gli occhi in tanti: Valentin Carboni, argentino classe 2005. Preconvocato dal c.t. Scaloni per la Coppa America, che potrebbe diventare un’ulteriore vetrina, Carboni è reduce dal prestito a Monza e viene valutato non meno di 30 milioni. Arrivarci non sembra impossibile, visto che in gennaio la Fiorentina era pronta a metterne sul tavolo 20. Una cifra simile potrebbe garantirla Dumfries, il cui silenzio di fronte alla proposta di rinnovo 4 milioni l’anno lo allontana sempre di più. Il contratto in scadenza nel 2025 obbliga il club a metterlo sul mercato subito per non perderlo a zero tra 12 mesi. L’Inter valuta l’olandese 25-30 milioni e spera che l’Aston Villa, fresco di qualificazione in Champions League, affondi il colpo. La sua uscita però costringerebbe il club a trovare un sostituto, visto che Buchanan verrà utilizzato come vice Dimarco e a destra - con Cuadrado a fine contratto - resterebbe solo il 34enne Darmian. Hanno un solo anno di contratto anche Arnautovic e Correa, attaccanti con ingaggi pesanti che verrebbero ceduti senza traumi. Anche se con entrambi c’è il rischio di una minusvalenza. L’austriaco ha 35 anni e la scorsa estate è stato pagato 10 milioni.

Per fare l’upgrade in attacco, l’Inter in linea teorica si accontenterebbe di liberare un posto in rosa e uno stipendio pesante (3,5 milioni netti), ma se si facesse avanti un club arabo ci sarebbe la possibilità di incassare altri 5 milioni. Correa di anni ne ha solo 29 ma nel giugno scorso - ultimo esercizio disponibile - era ancora a bilancio per 16,9 milioni, essendone costati 32,6 nel 2021. Senza dimenticare le solite sirene arabe, al Tucu sarebbero interessati il River Plate e l’Estudiantes, dove è cresciuto. Non trovano invece conferma le voci di uno scambio con l’Atalanta per Hateboer, che andrebbe a occupare la casella lasciata libera da Dumfries.   A completare l’opera di rastrellamento ci sono poi altri giovani che hanno giocato l’ultima stagione in prestito. Per Satriano, protagonista col Brest che ha strappato uno storico pass Champions in Ligue 1, hanno fatto un sondaggio Stoccarda e Valencia. L’uruguaiano vale 6 milioni. Poi ci sono Sebastiano e Pio Esposito, Oristanio, Stankovic e Zanotti. Possono portare altri milioni oppure diventare contropartite in altre trattative. All’Inter servono soldi e idee per poi andare all’assalto di Bento, 24enne portiere brasiliano per il quale l’Atletico Paranaense chiede 20 milioni, e Gudmundsson, valutato 30-35 milioni dal Genoa. E dove non bastassero i soldi, si può sempre battere la strada del prestito oneroso con riscatto tra un anno. Sul modello dell’operazione Frattesi.

Fonte: Gazzetta.it