Inter segue questo soffio di Bento e lui, Bento Matheus Krepski, fluttua leggero. Vive uno di quei periodi che ogni tanto capitano nella vita di un portiere, quando sei baciato dal destino e i pali sembrano avvicinarsi di colpo. Sabato con il suo Athletico Paranaense ha vinto il mini-campionato statale e nella finale di ritorno contro il Maringá ha perfino esagerato: triplice parata virale in Brasile. Prima una smanacciata di istinto su colpo di testa di Negueba, dopo un’uscita a valanga per bloccare Zé Vitor e poi la chicca, la scorribanda garibaldina al limite dell’area per togliere la palla dai piedi di Robertinho. Coraggioso al limite dell’azzardo, ma molto efficace. Per questo, scampato il pericolo, Bento si è gasato davanti ai tifosi con l’urlo alla De Rossi. Del resto, questo campionato Paranaense è gioia pure anche arriva nell’anno del centenario del club. Così altra gloria è caduta sul portiere del momento, che si è pure goduto da poco il debutto in Nazionale per un paio di amichevoli. Da un lato l’Inter apprezza il boom, che conferma della bontà dell’illuminazione sul mercato avuto un anno e mezzo fa, ma dall’altro avrebbe gradito meno clamore attorno a questo 24enne di Curitiba, alto 1.90 e con piedi da mediano. L’Inter era arrivata ben prima degli altri, ma gli spasimanti di questo passo si sono moltiplicati e l’affare si è fatto più complesso. Pare che nella lista non ci sia il Chelsea, ma è certo che diverse squadre di Premier e un paio di Liga stiano pensando a Bento. Insomma, il fattore tempo in questa storia è il più delicato. Almeno in teoria l’Athtletico Paranaense avrebbe messo una clausola da 60 sul portiere fatto in casa, ma dallo stesso club brasiliano fanno capire che non è quella la cifra attorno a cui orientarsi. Per portare a casa Bento di milioni ne servirebbero “solo” 20, comunque troppi per i nerazzurri che al momento stanno in attesa: nel futuro prossimo in Viale della Liberazione si deciderà se e con quanta decisione accelerare. Dipenderà da come verranno riempite le altre caselle della rosa e dalle reali possibilità di spesa. Vedendo il modo in cui Yann Sommer si è preso l’Inter verrebbe da dire che la porta non è un’urgenza, ma lo svizzero ad altissima affidabilità ha comunque 35 anni. E poi in questa epoca l’a.d. Beppe Marotta e il d.s. Piero Ausilio hanno marcato la differenza rispetto ai rivali riuscendo a veder prima ciò che sarebbe successo dopo. In questo caso, è piuttosto chiaro il progetto per la stagione 2024-25, nella quale Audero non verrà riscattato: l’Inter vorrebbe prendere il portiere della Seleçao e mandarlo a bottega da Sommer per una stagione, il tempo necessario per una successione “dolce“ quando scadrà il contratto dello svizzero. Lo schema ha funzionato già l’anno scorso quando André Onana, ben prima di trasformarsi in maxi-plusvalenza, si era accomodato alle spalle del capitano Samir Handanovic e poi lo aveva buttato giù dal trono con una spallata. Nel 2005, con Roberto Mancini in panchina, un connazionale di Bento come Julio Cesar, appena uscito dal “parcheggio” al Chievo, aveva strappato con la stessa rapidità i guanti al monumento Francesco Toldo. Proprio Julio, nella sua nuova vita da agente, si sta specializzando nelle trattative attorno a giovani talenti brasiliani, meglio se portieri: l’ex interista ha avuto e ha un ruolo nella scelta di Bento. Il canale, dunque, è rimasto sempre aperto e la presenza di un passaporto italiano facilita le cose. Nonostante adesso lo vogliano davvero in tanti, da parte del brasiliano non è mai venuto meno il gradimento per la soluzione interista: "Una proposta da Milano è arrivata, sarebbe un sogno...", diceva la scorsa estate lo stesso Bento, quando i nerazzurri gli ronzavano attorno prima di dirigersi su Sommer e Audero. Qualche mese dopo il suoi status internazionale è cambiato, ma chi lo conosce descrive un talento sempre con piedi saldi al terreno. Pare sia ancora lo stesso ragazzo di fazenda che si divertiva a giocare con i cavalli di famiglia. Un po’ spericolato, forse, ma questo lo sanno anche gli attaccanti del Maringá.
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Inter, svolta in porta: scelto Bento per il dopo-Sommer. Ma serve un blitz
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