Settecento, epoca di grandi rivoluzioni. Ma nel calcio di oggi è rivoluzionario chi, in realtà, si trasforma senza snaturarsi. Si adatta alle esigenze, più che cambiare la propria essenza. Riesce più facilmente quando la vittoria diventa il miglior collante, garanzia di progetto affidabile e buon umore. È ciò che sta accadendo di fatto all’Inter, una squadra che a quaranta giorni dalla fine del mercato estivo ha già compiuto tutti gli investimenti più importanti, aumentando il livello della rosa. Così tanto che Simone Inzaghi può contare su calciatori di spessore in ogni reparto. In attacco, le quattro punte con cui – ad oggi – comincerà la stagione hanno totalizzato centinaia di reti. La somma supera settecento, per l’appunto. 703, per essere precisi. Il nuovo arrivo, Mehdi Taremi, è anche il giocatore con uno storico più pesante, con 251 gol all’attivo in carriera. Lautaro Martinez segue a quota 192, Arnautovic è a 175 mentre Thuram è a 85. La classifica ovviamente va contestualizzata con le coordinate anagrafiche, Taremi e Arnautovic possono contare su un’esperienza maggiore che hanno legittimato con le reti segnate in giro per l’Europa e con le rispettive nazionali. Anche per questo sono impressionanti le cifre di Lautaro, più vicino alla soglia dei 200 (gol) che dei 30 (anni), capocannoniere di Serie A e Coppa America. Simbolo perfetto di un’Inter ambiziosa, che punta ad espandere il proprio dominio anche al di fuori dei confini. L’anno scorso c’è andata così vicina, adesso le fondamenta per lanciarsi all’impresa sembrano anche più solide.
A proposito del campionato, basti pensare che il Milan – con l’arrivo di Morata – ha un reparto offensivo da 531 reti. È un altro indice di un divario che i nerazzurri puntano a rendere ancora più netto, per scrivere nuove pagine di gloriosa storia. Certo, qualcosa potrebbe ancora cambiare. Correa, ad esempio, non è stato incluso nei calcoli perché con ogni probabilità sarà ceduto nelle prossime settimane. Ha diverse pretendenti (Aek Atene e River Plate su tutte) e, soprattutto, non rientra nel progetto tecnico. Discorso diverso per Arnautovic, la cui partenza sarebbe motivata più per ragioni opportunistiche, avendo un ingaggio di 3,7 milioni di euro netti, che tecniche. A ogni modo, chiunque sarà il quarto elemento a completare il parco attaccanti, Inzaghi può dormire sonni tranquilli, in vista di una stagione così lunga e intensa che obbliga a rotazioni più serrate. Già si gode Taremi, che in allenamento segna a ripetizione e ha siglato una doppietta nella prima amichevole col Lugano. L’allenatore, insomma, va sul sicuro, qualunque sia la scelta.
Fonte: Gazzetta.it