L'ultimo colpo di scalpello è il più importante. Rifinisce il dettaglio e sposa la perfezione. Alla difesa dell’Inter, la meno battuta dell'ultima Serie A, manca solo la finezza, come le dita di Plutone che affondano nella carne di Proserpina nella scultura del Bernini. La tessera mancante di un mosaico quasi perfetto, rinforzato da cinque volti nuovi: Martinez tra i pali, Zielinski a centrocampo, Taremi in attacco e due giovani di prospettiva, Alex Perez e Luka Topalovic, i diciottenni che faranno su e giù tra Primavera e prima squadra. All’Inter manca solo un rincalzo in difesa per sentirsi completa. Un centrale – possibilmente mancino - che possa far rifiatare Bastoni quando serve e fare anche il "quinto" a centrocampo, subentrando a Dimarco in occasione del turnover. Inzaghi allena già la miglior difesa dei primi cinque campionati d’Europa. Quella da 21 clean sheet nell’ultima stagione e solamente 22 gol subiti in 38 partite. Considerando i vincitori delle prime dieci leghe europee, Sommer e i centrali nerazzurri hanno superato Slavia Praga (23), Bayer Leverkusen (24), Real Madrid (26), Galatasaray (26), Sporting Lisbona (28), Union Saint-Gilloise (31), Psg (33) e Man City (34). L’unico ad aver fatto meglio è stato il Psv (21). Merito di un reparto rodato dove chiunque si è messo in luce, anche le riserve: Pavard, arpionato per trenta milioni, Acerbi, sulla via del recupero dopo l’operazione di inizio giugno, il solito Bastoni, Bisseck, de Vrij e Carlos Augusto, vecchia ala offensiva trasformata in jolly difensivo. Un'intuizione nata a Monza e poi proseguita a Milan. L’anno scorso il brasiliano ha giocato da braccetto in un pugno di partite, ma l’idea della società è quella di regalare all’allenatore un centrale di sinistra di ruolo.
Il rinforzo può arrivare da luoghi diversi del mondo. Brasile, Svizzera, Inghilterra, Italia. L’importante è tracciare la linea: l’idea della società è prendere un giovane di prospettiva. Un’operazione alla Bisseck, per intenderci, arpionato l’estate scorsa per 7 milioni dopo due annate positive all’Aarhus, in Danimarca. Tre di questi profili corrispondono all’identikit: la bandierina azzurra si rifà a Giovanni Leoni della Sampdoria, 17 anni, il secondo debuttante più giovane della storia della Serie B. Lo cercano diverse squadre. A differenza degli altri, non è mancino, ma si può adattare a sinistra. Curiosità: lo chiamano "leoncino" nonostante sia alto un metro e 93. Da lassù è in grado di vedere tutto, ma l’orizzonte è ancora nebuloso. La bandierina inglese, invece, è tutta di Jakub Kiwior, 24 anni, centrale polacco dell’Arsenal bramoso di tornare in Italia. I Gunners, ormai a un passo da Riccardo Calafiori, preferirebbero cederlo a titolo definitivo. Nel 2023 l’hanno acquistato dallo Spezia per 25 milioni. Più o meno il valore della clausola di Roberto Renan, ventenne brasiliano dell’Internacional in prestito dallo Zenit. L’ultima idea della dirigenza per rinforzare la difesa, ma defilata per via dei costi molto alti (i russi chiedono venti milioni).
Curiosità: sua madre di recente ha detto è «più forte di Thiago Silva». A Napoli risponderebbero a tono. "Ogni scarrafone è bello ‘a mamma soja". Inzaghi punta sulla bandiera svizzera. Il suo preferito è Ricardo Rodriguez, svincolato dopo quattro anni a Torino. È un nome su cui sta ragionando per diversi motivi: intanto conosce la Serie A, ha giocato le ultime tre annate da titolare fisso e può essere usato sia da braccetto sia da quinto. Prima di reinventarsi centrale di una difesa a tre ha giocato terzino sinistro per diverse stagioni. Giampaolo lo preferiva a Theo ai tempi del Milan, almeno fino all'arrivo di Pioli. Nel 2009 ha vinto il Mondiale Under 17 da protagonista, poi si è divertito al Wolfsburg per circa sei anni. In Germania, oltre a calciare rigori, punizioni e calci d’angolo con il mancino, strappava un sorriso ai giovani tifosi. Uno in particolare. Si chiamava Joey Meister, aveva 12 anni e ogni pomeriggio si fermava a vedere gli allenamenti dei ‘verdi’. Quando “Rici” usciva dal parcheggio lo vedeva ogni volta lì da solo, con un taccuino in mano per gli autografi e un sorriso da sogno realizzato, così una volta si fermò: «Vuoi un passaggio a casa?». «Semmai alla stazione, grazie». E Ricardo lo portava sempre.
Il manifesto di un ragazzo silenzioso che sa trasmettere calma e serenità. È affidabile, integro, duttile e soprattutto consapevole. Rodriguez va per i 32 anni e cerca l’ultimo accordo importante della sua vita. All’Inter farebbe il rincalzo senza problemi, andando a coprire Bastoni e all'occorrenza anche Dimarco. Per di più, è un leader nato: negli ultimi due anni è stato il capitano del Torino, salutato con un ‘golazo’ contro il Milan. Per Inzaghi sarebbe l’ultimo colpo di scalpello.
Fonte: Gazzetta.it
Il rinforzo può arrivare da luoghi diversi del mondo. Brasile, Svizzera, Inghilterra, Italia. L’importante è tracciare la linea: l’idea della società è prendere un giovane di prospettiva. Un’operazione alla Bisseck, per intenderci, arpionato l’estate scorsa per 7 milioni dopo due annate positive all’Aarhus, in Danimarca. Tre di questi profili corrispondono all’identikit: la bandierina azzurra si rifà a Giovanni Leoni della Sampdoria, 17 anni, il secondo debuttante più giovane della storia della Serie B. Lo cercano diverse squadre. A differenza degli altri, non è mancino, ma si può adattare a sinistra. Curiosità: lo chiamano "leoncino" nonostante sia alto un metro e 93. Da lassù è in grado di vedere tutto, ma l’orizzonte è ancora nebuloso. La bandierina inglese, invece, è tutta di Jakub Kiwior, 24 anni, centrale polacco dell’Arsenal bramoso di tornare in Italia. I Gunners, ormai a un passo da Riccardo Calafiori, preferirebbero cederlo a titolo definitivo. Nel 2023 l’hanno acquistato dallo Spezia per 25 milioni. Più o meno il valore della clausola di Roberto Renan, ventenne brasiliano dell’Internacional in prestito dallo Zenit. L’ultima idea della dirigenza per rinforzare la difesa, ma defilata per via dei costi molto alti (i russi chiedono venti milioni).
Curiosità: sua madre di recente ha detto è «più forte di Thiago Silva». A Napoli risponderebbero a tono. "Ogni scarrafone è bello ‘a mamma soja". Inzaghi punta sulla bandiera svizzera. Il suo preferito è Ricardo Rodriguez, svincolato dopo quattro anni a Torino. È un nome su cui sta ragionando per diversi motivi: intanto conosce la Serie A, ha giocato le ultime tre annate da titolare fisso e può essere usato sia da braccetto sia da quinto. Prima di reinventarsi centrale di una difesa a tre ha giocato terzino sinistro per diverse stagioni. Giampaolo lo preferiva a Theo ai tempi del Milan, almeno fino all'arrivo di Pioli. Nel 2009 ha vinto il Mondiale Under 17 da protagonista, poi si è divertito al Wolfsburg per circa sei anni. In Germania, oltre a calciare rigori, punizioni e calci d’angolo con il mancino, strappava un sorriso ai giovani tifosi. Uno in particolare. Si chiamava Joey Meister, aveva 12 anni e ogni pomeriggio si fermava a vedere gli allenamenti dei ‘verdi’. Quando “Rici” usciva dal parcheggio lo vedeva ogni volta lì da solo, con un taccuino in mano per gli autografi e un sorriso da sogno realizzato, così una volta si fermò: «Vuoi un passaggio a casa?». «Semmai alla stazione, grazie». E Ricardo lo portava sempre.
Il manifesto di un ragazzo silenzioso che sa trasmettere calma e serenità. È affidabile, integro, duttile e soprattutto consapevole. Rodriguez va per i 32 anni e cerca l’ultimo accordo importante della sua vita. All’Inter farebbe il rincalzo senza problemi, andando a coprire Bastoni e all'occorrenza anche Dimarco. Per di più, è un leader nato: negli ultimi due anni è stato il capitano del Torino, salutato con un ‘golazo’ contro il Milan. Per Inzaghi sarebbe l’ultimo colpo di scalpello.
Fonte: Gazzetta.it