Moise Kean, attaccante della Juventus, non sta vivendo una stagione entusiasmante con la maglia bianconera. L'attaccante può diventare una risorsa importante per Max Allegri per questo finale di campionato e anche in ottica nazionale potrebbe risultare fondamentale in futuro per Roberto Mancini.
Le parole di Kean
L'attaccante della Juve si è raccontato ai microfoni del Corriere dello Sport: "Sto lavorando per trovare una stabilità e la continuità. Mi segue uno staff di quattro persone: un nutrizionista, un preparatore atletico e specialisti che mi aiutano a migliorare, non trascuro più niente. Segno per la Juve e per me.
Posso diventare ancora uno dei migliori attaccanti al mondo, sono ancora in tempo. Giocatori come Salah e Mané ha impiegato un po' di anni prima di esplodere. Mané ha 31 anni, Salah è diventato grande a 25 anni. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi campioni qui a Torino, a Parigi, a Liverpool e i campioni aiutano a crescere. Cristiano Ronaldo ha lavorato per diventare il numero uno, non si è fatto bastare il talento.
Allegri mi ha sempre trattato da uomo, fin da quando mi seguiva nella Primavera. È stato duro, duro positivamente. Da allora molte cose sono cambiate, il percorso da seguire l'ho individuato, mi sto dando da fare.
Vlahovic? Quando un attaccante così importante non fa gol per due, tre partite di fila aumenta la pressione. Dusan è fortissimo, sente la responsabilità. Anche Zaniolo è un'ottima persona e un amico, abbiamo passato bei momenti insieme. In Turchia è felice e so che riuscirà a dimostrare quanto vale. La sua felicità mi rende contento. Dagli errori si deve ripartire".
Nazionale? Chi veste quella maglia deve essere disposto a lavorare tanto, questa è la cosa più importante che ho imparato".