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Calcio

Italia, c'è chi arriva in fondo: Orsato in pole per la finale dell'Europeo

G.B. Olivero
Italia, c'è chi arriva in fondo: Orsato in pole per la finale dell'EuropeoN/A

L'ultimo fischio di una carriera lunghissima e piena di soddisfazioni potrebbe essere stato quello del rigore di Alexander-Arnold, che ha promosso l’Inghilterra al termine della serie dal dischetto contro la Svizzera. Oppure sarà quello che chiuderà la finale di domenica, lasciando spazio alla festa dei campioni d’Europa e alla commozione di un uomo che, subito dopo, potrà ripensare al suo percorso con la divisa di arbitro addosso sicuro di essersi tolto tante soddisfazioni.

Daniele Orsato, ultimo rappresentante dell’Italia all’Europeo, è in attesa di sapere se è giunto il momento di «spaccare il fischietto», come disse lui stesso tempo fa pensando al ritiro, o se l’attrezzo del mestiere va lucidato ancora una volta in vista della gara d’addio, che a quel punto sarebbe in programma all’Olympiastadion di Berlino alle 21 del 14 luglio.  Dopo aver diretto senza alcun problema i quarti tra Inghilterra e Svizzera, Orsato è tra i favoriti per la designazione più importante, quella della finale. La prematura eliminazione dell’Italia aveva già fatto crescere le possibilità di Daniele di arrivare all’ultimo atto del torneo e anche l’uscita di scena di Vincenzo Montella, c.t. della Turchia, dà una mano. Ieri l’Uefa ha comunicato la designazione per la semifinale di domani tra Spagna e Francia: toccherà allo sloveno Slavko Vincic (44 anni), che era uno degli altri candidati per la sfida di Berlino. In attesa della scelta per la semifinale di mercoledì tra Olanda e Inghilterra, il “rivale” di Orsato è soprattutto il polacco Szymon Marciniak.

Meno chances, a causa della presenza nel torneo delle nazionali di Deschamps e Southgate, per il francese François Letexier e per l’inglese Michael Oliver. La possibile sorpresa potrebbe essere il tedesco Felix Zwayer, che rappresenterebbe a Berlino la nazione ospitante. Ma tutto lascia pensare che si tratti davvero di una sfida a due tra Orsato e Marciniak. Il polacco ha diretto la finale del Mondiale 2022 tra Argentina e Francia e quella di Champions nel 2023 tra Manchester City e Inter: prima di questa gara finì al centro di molte polemiche per la partecipazione a un evento di un partito della destra xenofoba e, tornando al calcio, un paio di mesi fa ha fatto arrabbiare il Bayern Monaco per l’annullamento di un gol di De Ligt nella semifinale di ritorno di Champions al Bernabeu contro il Real Madrid. Orsato, comunque, può essere felice per la carriera. Da anni è considerato uno dei migliori al mondo, ha diretto la finale di Champions nel 2020 tra Bayern e Paris St.Germain, è il secondo fischietto per numero di partite in Serie A (289) dietro a Concetto Lo Bello e il primo italiano per incontri di Champions.

Vicentino, 48 anni, Orsato debuttò in A nel dicembre 2006 ed è stato inserito nell’elenco degli internazionali nel 2010. Ha partecipato come Var al Mondiale del 2018 e come arbitro in campo all’Europeo 2021 e al Mondiale 2022 (dove diresse la semifinale tra Argentina e Croazia). In Serie A ha chiuso con Atalanta-Fiorentina, con il “pasillo de honor” dalle due squadre. Arbitro di grande personalità, è sempre stato bravo a gestire le sfide più calde in Italia e in Europa, privilegiando il dialogo con i calciatori ma senza permettere eccessi di confidenza da parte loro. A volte è sembrato poco incline a ricorrere al controllo al monitor, tende a stare stretto con il recupero: in Inghilterra-Svizzera ha fatto giocare complessivamente appena 4 minuti in più in una partita finita ai rigori.

Non esistono direttori di gara che restino immuni alle polemiche e Orsato fu molto criticato soprattutto dopo una sfida tra Inter-Juve del 2018. Modric l’ha definito «uno dei peggiori», ma Daniele ovviamente dà peso soprattutto al giudizio dei vertici arbitrali, che non gli hanno mai fatto mancare stima e fiducia. Chissà se Roberto Rosetti, che diresse la finale dell’Europeo 2008 tra Germania e Spagna ed è il designatore dell’Uefa, gli regalerà l’ultima perla da aggiungere a una bella collana.

Fonte: gazzetta.it