La delusione per aver fallito la qualificazione al Mondiale è ancora forte. Roberto Mancini prova a metterla solo un attimo da parte, a un anno esatto dalla vittoria dell'Europeo a Wembley. Il commissario tecnico azzurro riavvolge il nastro, in una intervista alla Gazzetta dello Sport, sottolineando i meriti del suo gruppo per quella grande cavalcata: "Un miracolo lo abbiamo fatto di sicuro, ma non solo in quell’Europeo: in tre anni e mezzo giocati alla grande. Capita che si vinca un grande torneo perché in quel mese va tutto bene: non è stato il nostro caso. Dietro c’era un percorso preciso: tante partite importanti, non solo sette".
Da quel momento, alcune cose sono cambiate. La squadra ha faticato a segnare e questo, forse più di altri fattori, ha pregiudicato l'approdo al Mondiale: "Se servirà, non avremo problemi a cambiare tipo di gioco per favorire gli attaccanti: possiamo valutare anche di giocare con due punte invece che con una centrale e due esterni. Difesa a tre? Si può lavorare pure su quella: non si vince per forza con un solo sistema. Ma recuperando Chiesa, e con Berardi in più, si può continuare anche così... Quel che conta è avere gente che giochi ad alto livello e arrivare al gol con il gioco, come abbiamo sempre fatto. Con Immobile ho parlato a maggio, pensavo potesse essere convocato ma mi ha detto che non stava bene: credo sarebbe venuto, a me non ha mai detto che non verrà più. Per me è l’attaccante che ha segnato di più negli ultimi anni".
Le parole di Mancini su Zaniolo e Scamacca
Non è mancato un messaggio importante da rivolgere a Nicolò Zaniolo, possibile faro della sua Italia: "So che deve capire la fortuna che l’ha accompagnato: in un lampo ha avuto Nazionale e Roma, non può perdere ancora tempo e occasioni. Disperdere le qualità che ha".
Anche Scamacca rappresenta il futuro e dal CT arriva un consiglio: "Ha tutto per essere un grande centravanti e lo sa. Però ci deve mettere qualcosa di più, anzitutto nel carattere".
Gli obiettivi dell'Italia
Ora è tempo di tornare a marciare, per cancellare definitivamente quanto accaduto nell'ultimo periodo. A Mancini ambizione e ottimismo non mancano: "Da quando sono c.t. ho sempre avuto un obiettivo: vincere Europeo e Mondiale. Un anno fa, con la coppa in mano, mi ero detto: 'Ne vinciamo uno dietro l’altro'. Pensavo a questo Mondiale, evidentemente non era questo. Ma continuo a pensare che ne vinceremo uno, sì".