Il nostro talismano anti-Spagna è Jorginho, il centrocampista dell'Arsenal che nella semifinale dello scorso Europeo ha segnato il rigore decisivo, quello che dopo i tempi supplementari ci ha consegnato l'accesso alla finalissima di Wembley. D'accordo, nei giorni e nei mesi successivi con la maglia azzurra l'italo-brasiliano ha inanellato quattro errori dal dischetto (uno, dopo i supplementari, nella finale contro l'Inghilterra, due nei due incontri contro la Svizzera nel girone di qualificazione al Mondiale in Qatar, uno contro la Macedonia durante le qualificazioni a Euro 2024), ma è difficile per i tifosi italiani non ricordare quel penalty segnato contro gli iberici, il 6 luglio 2021, perché ci ha aperto le porte del... sogno.
Jorginho spera di rivivere momenti così, adesso che è tornato a essere una delle colonne della Nazionale (era assente per le gare di settembre o ottobre, i primi due appuntamenti con il nuovo c.t. Spalletti). In autunno nell'Arsenal trovava poco spazio, ma la bella seconda parte di stagione gli ha dato una spinta importante. Il resto lo hanno fatto il suo stile di gioco, che a Lucio piace, e l'assenza di un alter ego vero e proprio in Serie A. Titolare contro l'Albania, partirà dall'inizio anche giovedì con la Spagna e ci tiene a far bene perché a dicembre compirà 33 anni e non è detto che possa esserci nel prossimo grande torneo internazionale, i Mondiali del 2026 (sempre che stavolta gli azzurri centrino la qualificazione...).
"La sfida con la Spagna è importante - ha detto Jorginho a Vivoazzurro.tv - e vogliamo prepararla al meglio per vincere anche questa". Il suo riferimento naturalmente è a "quella" semifinale che è rimasta nei suoi ricordi in modo indelebile. "Batterli è stato molto molto difficile e ci hanno creato difficoltà. Quando siamo arrivati ai rigori ed è toccato a me, sapevo che quel penalty era decisivo: se lo avessi segnato, saremmo andati in finale. Ci sono riuscito e abbiamo festeggiato. E' stato un momento speciale che mi ricorderò per sempre. Per ripetere quel successo servirà assolutamente una partita di intensità e qualità. Affronteremo un'altra formazione che vuole tenere il pallone come noi e dovremo crear loro difficoltà sfruttando i punti deboli che hanno". Nel gruppo attuale è il secondo come numero di presenze (55) dietro capitan Donnarumma (63) e, anche perché il nostro portiere non può dialogare con l'arbitro lontano dalla sua porta, contro l'Albania è stato il centrocampista dei Gunners a parlare con il direttore di gara in tutte le zone del campo... fuori dalla portata di Gigio. Agli altri è precluso dal nuovo regolamento (pena l'ammonizione), a lui no e il compito sembra piacergli.
"Sabato la prestazione è stata positiva, siamo stati a lungo in pieno controllo e abbiamo interpretato il match nel modo giusto, tenendo la palla e avendo pazienza. Non era semplice perché quando vai sotto 1-0 dopo pochi secondi, puoi farti prendere dalla tensione e invece non è successo. Abbiamo meritato i tre punti che hanno trasmesso fiducia a noi e a tutti quelli che ci seguono. Ora dobbiamo continuare sulla strada imboccata perché è quella giusta. Il gruppo è unito ed è fondamentale metterlo sempre al primo posto, a discapito delle individualità". Jorginho, che nel 2024-25 resterà all'Arsenal (nel suo contratto c'è un'opzione a favore del club anche per il 2025-26), ha concluso parlando dei tifosi e di Spalletti. "Il c.t. mi ha colpito per il suo voler giocare a calcio, per come ci chiede di far girare la palla, di metterci nelle posizioni giuste, nei 'mezzi spazi'. L'affetto del nostro popolo? E' incredibile e ci dà tanto. Speriamo che continui così perché vogliamo fare un grande Europeo per il nostro Paese".
Fonte: gazzetta.it