Le emozioni le tiene per sé, Ivan Juric. Sì, domani debutta in Europa da allenatore, ma in testa il croato ha solo l’Athletic Bilbao. E l’allenatore non vuole spingersi oltre, pensa solo a vincere e a “battere gli spagnoli” in quello che sarà un confronto molto stimolante tra strateghi della panchina con Ernesto Valverde. ”Penso solo a vincere questa partita - spiega il tecnico della Roma alla vigilia -, nella speranza di regalare una soddisfazione ai nostri tifosi, ripetendo la prestazione di domenica contro l’Udinese. Siamo molto concentrati, viviamo giorno per giorno per migliorare, non penso ad altro”. L’ultima partita internazionale da giocatore Juric l’aveva giocata con il Genoa nel 2009. E, certo, anche il polso del tecnico batterà veloce lungo il sottopassaggio che porta al campo. Ma, come ha spiegato, l’ex Torino vuole prendersi tutto al volo e non c’è tempo per ragionamenti profondi in questa fase storica: “Di sicuro – aggiunge – dopo una settimana alla guida di questa squadra posso dire di avere in mano una rosa forte, di sostanza e qualità, con cui posso affrontare campionato, Europa League e più avanti la Coppa Italia. Sono molto soddisfatto e ho tante soluzioni davanti agli occhi”.
Accanto a Mario Hermoso in questa conferenza di presentazione del match, Juric ha annunciato poi qualche cambio fisiologico: un turnover limitato per non stravolgere assetto della squadra. E c’è curiosità attorno a Manu Koné e Matias Soulé, le due pedine certe di giocare domani dal primo minuto. Sul francese, a cui il tecnico aveva dedicato qualche parola la settimana scorsa, c’è qualcosa in più da dire: “Manu è un giocatore che mi piace, ha tante qualità. Fase d’interdizione e rifinitura? Può fare tutto, lo vedo bene anche in prospettiva. Soulé, invece, lo vedo più come trequartista. Poi si può allargare ma non su tutta la fascia. Per lui è stato un grande salto e avrà la sua occasione”.
E, oltre a Koné e Soulé, l’allenatore della Roma si è soffermato pure su due titolarisismo come Dybala e Angelino. “Paulo dobbiamo gestito, questo sta bene è un giocatore fortissimo ma sappiamo che non potrà giocare tutte le partite da qui alla fine. Angelino? Può fare l’esterno a tutta fascia e mi ricorda molto Dimarco”. Uno dei talenti lanciati dal tecnico croato, che a Trigoria ha trovato forze fresche e giocatori esperti proprio come Hermoso. La sfida con l’Atletico, domani, sarà una vetrina per tutti. “Questa Roma potrebbe già competere in Champions”.
Così Mario Hermoso, il difensore spagnolo pronto a esordire dal 1' all’Olimpico dopo un periodo di ambientamento e il caos legato all’esonero di De Rossi. “È evidente che sono arrivato qui grazie a Daniele e lo ringrazierò sempre per questo. Ma un altro dei motivi per il quale sono venuto è stato appunto il progetto e questa è una rosa piena di buoni calciatori. Però, dobbiamo acquisire una mentalità di un certo tipo”. Poi arriva il paragone con l’Atletico Madrid: “Questa rosa ha un grande potenziale. Dovremo abituarci a questo e a giocare ogni due, tre giorni, essere esigenti con noi stessi per poter poi apprezzare una competizione come la Champions, con l’Atletico l’abbiamo fatta spesso e ti rendi conto di quanto speciali siano queste notti. La tifoseria è molto simile, vive queste squadre con grande passione”. Lui il Bilbao lo conosce molto bene essendo, quella basca, la squadra che il difensore ha più affrontato in carriera (14 volte). “È vero, ci ho giocato tante volte contro. La conoscenza che ho di loro l’ho potuta condividere un po’ con tutti qui, i loro punti forti e gli aspetti che soffrono di più. Ma il talento dei nostri a centrocampo e in attacco può risolvere la gara”. Il difensore si sofferm anche sulla differenza tra Serie A e Liga. “Il calcio italiano richiede un livello di concentrazione superiore allo spagnolo perché a livello di posizionamento in campo il calciatore potrebbe essere più esposto. Sono due filosofie decisamente diverse”.
Fonte. Gazzetta.it