Si ferma Dusan Vlahovic in nazionale e la Juventus si ritrova senza un vice di ruolo per San Siro. È successo dopo sedici partite ufficiali, ma sarebbe potuto capitare anche prima di novembre. E soprattutto il problema potrebbe ripresentarsi anche più avanti visto che la stagione terminerà soltanto a luglio con il Mondiale per club americano. Un po’ perché il bomber serbo (9 gol in 1295’) ha bisogno di rifiatare come tutti e un po’ perché sulla carta un’alternativa di ruolo manca attualmente nella rosa di Thiago Motta. Se Arkadiusz Milik è fermo da giugno (problemi al ginocchio) e nella migliore delle ipotesi tornerà tra fine dicembre/gennaio dopo setto o otto mesi di inattività, Nico Gonzalez è ai box da quasi sessanta giorni e dall’infortunio di Lipsia in Champions. Per tutti questi motivi, il direttore tecnico Cristiano Giuntoli pensa a rinforzare anche l’attacco – e non solo la difesa (orfana di Bremer e Cabal, stagione finita) – in vista di gennaio.
Alla Continassa, già da un po’, tengono le antenne dritte sugli attaccanti tecnici e duttili avvicinabili anche a metà stagione. La pista del momento è una “vecchia” conoscenza della Serie A: Patrik Schick del Bayer Leverkusen. Il 28enne ceco, in passato protagonista con Sampdoria e Roma, è già stato juventino per un giorno, almeno virtualmente. Già, nell’estate 2017 il trasferimento in bianconero di Patrik saltò dopo il giallo delle visite mediche, quando si aspettava soltanto l’annuncio ufficiale. All’epoca si vociferò di test fisici non superati completamente, ma in realtà il giocatore non si è mai dovuto fermare ed è ripartito immediatamente dalla Roma. Tanto che in molti, nei salotti delle trattative, sospettarono più un dietrofront di mercato. Sette anni dopo, il nome del connazionale di Pavel Nedved torna nei radar della Signora. Schick, nel frattempo, si è costruito una nuova vita in Germania: prima il Lipsia e poi il Bayer Leverkusen, con cui nel 2023-24 ha vissuto una stagione storica. Trionfo in Bundesliga e Coppa di Germania, con l’Europa League sfuggita soltanto nella finale contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. In tutto 13 gol e 3 assist in 33 presenze. L’ex Roma e Sampdoria non è un bomber classico, ma la scorsa annata ha sfruttato l’infortunio del centravanti Victor Boniface per ritagliarsi maggiori spazi e arrivare in doppia cifra. Chiusa un’annata magica, se ne è aperta un’altra. Ma l’inizio del 2024-25 si sta rivelando più complicato tanto per il Bayer Leverkusen (quarto in campionato a -9 dal Bayern capolista) quanto per Schick. L’attaccante ceco sta trovando meno spazio del previsto: 14 presenze tra Bundesliga e Coppe.
Ma soltanto 5 passerelle dal primo minuto: 2 nella Coppa di Germania, 2 in campionato e una sola in Champions League. Complessivamente 503’, 4 gol (uno solo in campionato)e un assist. Troppo poco per Patrik e per il suo entourage, che infatti ha cominciato a guardarsi intorno in vista del mercato invernale. Se per Xabi Alonso non è intoccabile, per Giuntoli è più che un’idea. A patto di riuscire ad ottenere condizioni vantaggiose dai tedeschi. Meglio se in prestito o con formule creative. Alla Continassa hanno buttato diversi ami in questo periodo, uno proprio nella città dell’Aspirina. I prossimi 43 giorni saranno determinanti per capire se Schick potrà diventare prima un progetto concreto e poi una vera e propria opportunità a partire dal 2 gennaio. Dipenderà da Xabi Alonso e dall’eventuale apertura del Bayer Leverkusen al prestito, ma anche dalle cessioni bianconere e dalla disponibilità economica di Giuntoli, che nutre ancora speranze nel recupero di Milik e ha come priorità la ristrutturazione della difesa con un paio di colpi: da Milan Skriniar (Psg) ad Antonio Silva (Benfica). Le questioni economiche si intrecciano a quelle tecniche. Se la Juventus sta annusando l’occasione Schick non è soltanto per la situazione in bilico del ceco a Leverkusen, ma anche per un’altra serie di fattori. L’ex Roma e Sampdoria è Under 30, ha uno stipendio in linea con i nuovi parametri della Signora, conosce la Serie A e soprattutto è un attaccante tecnico e duttile.
Patrik può agire da centravanti di manovra, un po’ come Zirkzee nel Bologna della passata stagione di Thiago Motta, ma pure da seconda punta che attacca gli spazi e all’occorrenza da attaccante esterno. Un mix di eclettismo e qualità che, almeno sulla carta e a livello di caratteristiche, non faticherebbe a sintonizzarsi sulle frequenze mottiane. Schick potenzialmente potrebbe sostituire Vlahovic al centro, ma anche aggiungersi al serbo in certe partite o in determinati momenti della gara per aumentare il peso offensivo e i centimetri in area. Senza contare la possibilità di schierare l’ex Sampdoria anche largo facendo rifiatare a turno uno tra Kenan Yildiz, Francisco Conceicao, Timothy Weah e Nico Gonzalez, atteso in squadra nel giro di una settimana dieci giorni dopo il lungo stop.
Fonte: Gazzetta.it