A Torino c’è un investimento da 50 milioni di euro da far sbocciare. Nel frenetico vortice di fine mercato che ha portato alla Juventus tre calciatori nel giro di una manciata di giorni, il rischio è di scordarsi che già prima di Teun Koopmeiners i bianconeri avevano in rosa l’acquisto più costoso dell’estate italiana: Douglas Luiz. Nonostante un centrocampo a lungo in attesa dell’olandese e delle due ali inseguite dal direttore tecnico Cristiano Giuntoli, il brasiliano finora non ha ancora cominciato una partita ufficiale dal primo minuto. Ha accumulato 55 minuti totali tra Como, Verona e Roma, con Thiago Motta che di partita in partita gli ha gradualmente concesso sempre più spazio. Le contingenze di questa sosta dedicata alle nazionali, però, stanno offrendo all’allenatore le condizioni perfette per studiare l’habitat migliore in cui far splendere il talento del brasiliano acquistato dall’Aston Villa.
Finalmente, verrebbe da dire, sabato 14 settembre la Juventus dovrebbe presentarsi a Empoli con il centrocampo al completo. Khephren Thuram dovrebbe tornare in gruppo in tempo utile per essere schierabile e, eccetto Nicolò Fagioli che è impegnato con la Nazionale, tutti gli altri componenti del reparto sono stati “risparmiati” per vari motivi dalle chiamate dei rispettivi selezionatori. Così, in questi giorni, Motta sta studiando il modo migliore per far girare la squadra, ma in particolare sta approfittando delle contingenze per concentrarsi sul centrocampo da oltre 120 milioni di investimenti che per forza di cose dovrà essere il traino di tutta la Juventus. Così come sono fluide le interpretazioni delle posizioni in campo, allo stesso modo non si può isolare il lavoro nell’incubatrice della Continassa: i singoli calciatori danno ovviamente il massimo per tornare in campo nelle migliori condizioni possibili, ma degli sforzi individuali beneficia tutto il collettivo, inteso come squadra e reparto. Senza nascondere l’evidenza, la tripla panchina di Douglas Luiz ha sorpreso tutti. Più all’esordio contro il Como che nelle due partite successive, in realtà, perché nel frattempo i tifosi juventini hanno capito che Motta schiera chi reputa nelle migliori condizioni al di là del valore del proprio cartellino.
Così come il brasiliano ha mostrato lampi di qualità sopraffina nei 55 minuti giocati, la condizione atletica non è sembrata particolarmente brillante. Insieme agli altri sudamericani reduci dalla Coppa America, anche il centrocampista è stato tra gli ultimi a unirsi al gruppo - acquisti last minute esclusi - e quindi è normale che la forma non sia al top. Tutti a Torino, dall’allenatore alla società fino ai tifosi, non vedono l’ora di godersi Douglas nella miglior versione possibile. Ora, finalmente, Thiago ha tempo e uomini per studiare la ricetta perfetta per riuscire a metterlo nelle condizioni migliori. Il primo uomo chiave è l’olandese arrivato dall’Atalanta per 51 milioni a termine di una trattativa estenuante: si è intravisto contro la Roma, ma con pochissima autonomia nel serbatoio. Nonostante il versatile pedigree da tuttocampista, il posto sulla trequarti sembra essere quello disegnato per lui. E la qualità e la generosità di Koopmeiners possono rivelarsi fondamentali per Douglas Luiz, perché il dinamismo ragionato del nazionale oranje può liberare spazi per i suoi inserimenti o, in alternativa, può favorirne la voglia di avvicinarsi alla porta con sponde e triangolazioni. Non va infatti dimenticato che nel 4-2-3-1 concepito da Motta i due “mediani” tendono spesso e volentieri ad avere posizioni tutt’altro che parallele, soprattutto in fase di possesso e di riaggressione. Douglas Luiz tenderà verso la trequarti, con possibilità di dialogare proprio con Koopmeiners. Il secondo uomo chiave è il figlio d’arte di Lilian, che Motta sta ancora attendendo in gruppo dopo l’infortunio muscolare di Juventus-Como. Sin dalle prime partite si è notata la sua centralità nell’idea di Thiago e all’esordio aveva dimostrato estrema efficacia: piede, fisico e intelligenza tattica per schermare la difesa e ripartire in velocità, il mix perfetto per coprire le spalle al suo vicino di banco senz’altro più avvezzo alle lusinghe dell’area avversaria. Ovviamente non è scontato che Khephren Thuram sia titolare già a Empoli e le ultime due giornate di Serie A hanno confermato che a fare le sue veci è Manuel Locatelli, anche lui al lavoro alla Continassa in questi giorni (e provato anche da centrale di difesa). Rispetto a Thuram imposta di più e ha meno struttura fisica per difendere, ma offre qualcosa di più in fase di impostazione. Verso il ritorno in campo Motta ha diverse occasioni di provare combinazioni e soluzioni tattiche, ma l’obiettivo resta uno: fare finalmente splendere il talento di Douglas Luiz.
Fonte: Gazzetta.it