I contorni della vicenda che sta avvolgendo la Juventus sono ancora da delineare. Per il momento, però, rimane un dato di fatto: il club bianconero ripartirà da un nuovo consiglio d'amministrazione e da un nuovo presidente.
Andrea Agnelli ha lasciato l'incarico, dimettendosi improvvisamente lo scorso 28 novembre, dopo ben 12 anni di mandato. Una parentesi lunga, ricca di emozioni, che ogni tifoso bianconero porterà con sé per un motivo o per un altro.
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La lettera della Juventus
Oggi Andrea Agnelli compie 47 anni e, per la prima volta dopo tanto tempo, trascorrerà le ore del suo compleanno un po' più lontano dall'ambiente Juventus. Il club però, pur consapevole di aver voltato pagina, ha voluto omaggiarlo con una lettera postata sui suoi canali ufficiali.
Questo il testo della lettera:
"Oggi è il compleanno del nostro Presidente, Andrea Agnelli.
Non è un giorno come gli altri, non in un momento come gli altri.
Tanto si è scritto, tanto si è detto, tanto si dirà ancora: quello che vogliamo dire oggi noi, gente della Juve, per mutuare un termine caro ad Andrea, è semplicemente:
Grazie.
Mentre si sfogliano le pagine dei giornali, si rischia di perdere di vista altre pagine: quelle dei libri di storia.
Una storia che lega da quasi un secolo il nostro club a una famiglia; decenni nei quali la Juventus è diventata leggenda, per poi consolidarla ancora, dal 2010 in poi, grazie a un’era senza precedenti, in campo e fuori.
Tutto questo è possibile se alla base c'è una visione.
Chiara, netta, precisa.
Andrea Agnelli quella visione non ha soltanto dimostrato sempre di averla ma ne ha fatto una cifra distintiva, prendendo per mano la Juventus verso un orizzonte fino a poco tempo prima impensabile. In campo, e basta scorrere un palmarès troppo lungo per non rischiare di dimenticare qualcosa, e fuori. Tutto quello che oggi è sotto i nostri occhi, e dopo qualche anno appare quasi “normale”, come ad esempio una nuova identità visiva, come nuove e moderne infrastrutture, come lo sguardo a mondi “altri” dal calcio, come progetti sportivi mai visti prima in Italia, è frutto di quella visione.
Una visione che aveva – e ha – la spinta al futuro come suo tratto distintivo.
Perché, per usare un altro concetto caro ad Andrea, dopo una vittoria si comincia già a pensare alla prossima.
Non disperderemo questa lezione: è il modo migliore per augurare buon compleanno al nostro Presidente".