Alla Juventus si pensa a come uscire da una crisi profonda e al momento con un futuro incerto. Da una parte Allegri che ha voluto un ritiro "punitivo" per tutti (tranne gli infortunati) alla Continassa in vista del derby contro il Torino, dall'altra Andrea Agnelli che pensa alla programmazione del club bianconero.
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Il momento no della Juventus
Una delle peggiori partenze dei bianconeri, sia in campionato che in Europa. La squadra di Allegri ha collezionato solo 13 punti in Serie A TIM ed è già distante 10 lunghezze dal Napoli capolista. Una distanza non solo fatta di punti, ma di gioco, mentalità e tenuta fisica.
La Juventus è apparsa in quasi tutte le partite una squadra stanca, senza avere la forza e la reattività di reagire nel momento critico. Lo confermano le ultime due sconfitte: il Milan a San Siro e il Maccabi Haifa in Israele. In queste due trasferte i bianconeri sono crollati come un muro in gesso risultando fragili e inferiori agli avversari.
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Le scelte di Agnelli
Il presidente bianconero nel post Maccabi ha confermato Allegri, ma la fiducia ha un tempo stabilito. Oltre il fine stagione in casa Juventus si guarda al prossimo checkpoint: la sosta in occasione del Mondiale. Fino a quel momento la squadra di Allegri sarà sotto esame, le partite sono tante e si può ancora recuperare terreno in campionato rispetto alle prime in classifica.
Nel frattempo il club ha interrotto tutti i dialoghi per i futuri rinnovi dei calciatori e si prepara, nell'eventualità di una stagione disastrosa, anche a cedere pezzi di pregio per cambiare mentalità anche sul mercato.
Siamo quasi al primo giro di boa di una stagione particolare che vede un Mondiale in inverno, ma la Juve deve reagire al più presto per evitare ulteriori débâcle.