Obiettivi e priorità chiare, ma antenne sempre sintonizzate per captare eventuali opportunità sul mercato. Se Teun Koopmeiners per il centrocampo e Riccardo Calafiori per la difesa sono i nomi cardine di Cristiano Giuntoli per la Juventus del futuro, non sono escluse a priori trattative a sorpresa in presenza di scenari improvvisamente favorevoli. A tal proposito, alla Continassa proprio in questi giorni stanno ragionando sulla situazione di Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli in rotta con l’ambiente azzurro, che Giuntoli conosce a menadito, avendolo portato lui stesso in prima persona all’ombra del Vesuvio.
Ci sono parole che toccano in profondità, generando ferite impossibili da rimarginare. Lo strappo tra Di Lorenzo e il Napoli è totale, insanabile. Il capitano si è sentito sfiduciato, tradito dalla società con cui avrebbe desiderato concludere la carriera e mortificato dai fischi ingenerosi che sono piovuti sulla sua testa domenica sera, quando a cinque minuti dalla fine della gara con il Lecce il tecnico Calzona ha deciso di sostituirlo per dare spazio a Mazzocchi. Un errore di valutazione, forse. Di sicuro, un assist per i tifosi inferociti, in piena contestazione. Il tutto dopo aver appreso dal d.s. in pectore Giovanni Manna che anche lui è nella lista dei cedibili, a fronte di un’offerta congrua. Parole che hanno convinto a sua volta Di Lorenzo a chiedere la cessione.
È stato l’agente del giocatore a dirlo chiaramente: "Se ci viene comunicato che di fronte all’offerta giusta il ragazzo è sul mercato, significa che il club non crede più in lui e non è più al centro del progetto", le parole di Mario Giuffredi, sottolineando che adesso non c’è più margine per tornare indietro. Nemmeno se dovesse essere Antonio Conte a chiedere al capitano di restare in azzurro. "Potevano pensarci prima – ancora l’agente -, le parole si pesano e possono far male, magari avrebbero dovuto prendere prima l’allenatore e poi andare da Di Lorenzo, non si può sempre dire una cosa e poi indietro come se nulla fosse". E così, dopo un’annata disastrosa, nel Napoli continua a regnare il caos. Il club azzurro ora non può permettersi di tenere uno scontento in rosa, anche per l’ingaggio da 3,2 milioni a stagione netti: contratto rinnovato l’estate scorsa, in piena enfasi scudetto, e che scadrà nel 2028 (con opzione al 2029). Di Lorenzo diventa così, inevitabilmente, un obiettivo di Juve e Inter, mentre dall’estero ha già fatto un sondaggio l’Atletico Madrid. Ma Giovanni vuole restare in Italia e a Torino c’è Giuntoli, l’uomo che lo ha voluto a Napoli anni fa, dopo una grande stagione a Empoli. Tra i due stima e affetto sono reciproci.
Il Napoli valuta il capitano circa 20 milioni. Troppi oggi per la Juve che, come detto, ha altre (costose) priorità, da Koopmeiners a Calafiori. Senza contare che con eventuali cessioni Giuntoli potrebbe pensare di regalare a Thiago Motta, oltre a Di Gregorio in porta, un esterno d’attacco in più (Greenwood?) piuttosto di un terzino 31enne. Il mercato, però, non è mai scontato. Di Lorenzo, per capacità atletiche e maturità tattica, potrebbe essere un prezioso jolly difensivo, anche qualora non si riuscisse a raggiungere Calafiori. In più, la rottura col giocatore mette il Napoli un po’ alle strette nella trattativa. Ecco perché alla Juve pensano di poter abbassare la cifra con l’inserimento di qualche contropartita. Da Perin (in uscita) a Rugani (il Napoli cerca due difensori abituati a giocare a tre) e Kean (scadenza 2025), i nomi possono essere molteplici.
Fonte: Gazzetta.it