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Calcio

Koopmeiners croce, Yildiz delizia: le due facce della Juve a Bergamo

Fabio Russo
Koopmeiners croce, Yildiz delizia: le due facce della Juve a BergamoN/A
Da una parte un'altra gara ai margini, dall'altra una partita "totale" e con un solo grande dubbio: se Kenan avesse passato il pallone a Mbangula anziché calciare...

Un tiro di sinistro finito largo. La serata di Koopmeiners e di Yildiz gira tutta attorno a un errore di mira che poteva cambiare la loro Atalanta-Juve e, probabilmente, anche il destino dei bianconeri in campionato. Ma se la conclusione dell’olandese, al 21’, si è spenta di qualche metro alle spalle di Carnesecchi, quella del turco, al 91’, ha sfiorato il palo e lasciato alla squadra di Motta un bel carico di rimpianti. Nel mezzo, però, c’è tanto altro: quella di Koop, atteso alla svolta, è stata un’altra gara ai margini; quella di Kenan, invece, una partita “totale”, che conferma ancor di più come il destino della Juve passi dalla crescita del suo giovane numero 10. Neanche il ritorno sul prato del Gewiss, laddove era stato trascinatore prima e reietto poi (i tifosi lo hanno subissato di fischi e gli hanno riservato due striscioni “pesanti) è riuscito infatti a far girare l’annata di Koopmeiners.

Schierato da falso nove come già a San Siro contro il Milan un paio di mesi fa, l’olandese non se la cava male nel lavoro spalle alla porta, lotta, contrasta e ispira i compagni soprattutto nel primo tempo, ma sembra sempre un corpo abbastanza estraneo: tocca pochi palloni (appena 39, meno di tutti gli juventini partiti dal 1’), e, di conseguenza, realizza pochi passaggi positivi (15, ultimo tra i bianconeri). Vince soltanto 4 duelli su 12 e perde una dozzina palloni (secondo, insieme a Yildiz, solo al peggiore in campo Cambiaso). Il turco, invece, fa tutto: parte a destra nell’attacco senza riferimenti di Motta, poi si sposta a sinistra, si sacrifica in difesa e, Kalulu a parte, è il più pericoloso dei suoi. Tira due volte a lato e due volte viene respinto dai difensori dell’Atalanta, tocca 59 palloni con 29 passaggi positivi, vince 8 duelli su 13 e chiude la partita con una percentuale dell’80% di dribbling positivi. E, soprattutto, alla fine ci mette anche la faccia.

E fa mea culpa per non aver passato il pallone a Mbangula (solo al centro dell’area) nell’occasione capitatagli al 91’. “Devo chiedere scusa a lui e alla squadra – ammette il 10 bianconero -. Io devo passare questa palla a Samuel…”. Kenan, insomma, a 19 anni, dimostra già una maturità fuori dal comune. E che lo candida ad essere uno dei giocatori del prossimo decennio. La qualificazione in Champions, lo scorso anno, ha permesso, tra le altre cose, alla Juve di investire quasi 60 milioni per portare a Torino Koopmeiners. Il quarto posto di quest’anno servirà (anche) per non far sentire a Yildiz le sirene delle big d’Europa.

Fonte: gazzetta.it