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Calcio

Koopmeiners si presenta: "Volevo solo la Juve, mi ispiro a Pirlo e Marchisio. Atalanta? Solo grazie"

Fabiana Della Valle
Koopmeiners si presenta: "Volevo solo la Juve, mi ispiro a Pirlo e Marchisio. Atalanta? Solo grazie"N/A
L'olandese parla alla stampa dopo l'esordio in campionato contro la Roma: "Sono affascinato da questo club e non vedo l'ora di iniziare"

Teun Koopmeiners si presenta in italiano (“Buongiorno a tutti e benvenuti”) ma poi preferisce rispondere alle domande in inglese perché vuole “scegliere con cura le parole da utilizzare”. “Sono felice - racconta - di essere qui e di avere avuto un po’ più di giorni durante questa sosta per rimettermi in forma e prepararmi con la squadra. Sono eccitato di iniziare questa nuova avventura”.  Il centrocampista olandese arrivato dall’Atalanta dopo una lunga trattativa dice di aver sempre avuto la Juve nel cuore: “Quando ero bambino ho sempre guardato le grandi squadre, quindi anche la Juve. Seguivo il campionato italiano e quando sono arrivato da voi mi sono reso conto di quanto fosse eccezionale questo club. Per diverso tempo ci pensavo, così quando è arrivata la possibilità non ho avuto alcun dubbio. Volevo la Juventus e basta”.  E Juventus è stata, anche se ha dovuto forzare la mano con l’Atalanta, che non voleva rassegnarsi all’idea di cederlo, rimanendo parecchi giorni senza allenarsi. “C’è voluto tempo, però il mondo del calcio a volte è difficile, non sempre tutto è garantito anche per noi calciatori. Bisogna spesso aspettare, io ero convinto e fiducioso che sarei arrivato alla Juventus. il mio agente e il club erano in contatto continuo, ci sono stati alti e bassi ma alla fine abbiamo centrato l’obiettivo e sono molto concentrato sulle prossime partite”. Nessuna polemica né con il suo ex club né con il tecnico Gian Piero Gasperini, che lo aveva definito “una vittima”: “Penso che la cosa più importante sia aver trascorso dei bellissimi anni all’Atalanta, sopratutto l’ultimo perché abbiamo vinto un trofeo, il mio primo titolo. Sono cresciuto molto come uomo e come calciatore, Bergamo è stata meravigliosa con me e la mia famiglia. Nell’arco della carriera di un calciatore si possono avere visioni diverse. A Bergamo abbiamo fatto qualcosa di speciale tutti insieme”.

Ora però l’Atalanta è il passato, il presente è la numero 8 bianconera con cui spera di vincere ancora: “I miei prossimi obiettivi non sono raggiungere un certo numero di gol o assist, ma essere utile alla squadra. È quello che mi ha chiesto Motta e che piace a me. Voglio prendermi responsabilità e aiutare la Juventus, magari segnando dei gol, ma andando oltre. Scudetto? La Juve è un club che ha vinto tanti trofei e vincere è un nostro obiettivo ma dobbiamo avere un approccio graduale”. Koop arriva con una dote di 15 reti e una grande duttilità: “In Olanda ho giocato anche come difensore centrale, quando sono arrivato in Italia in pochi mi conoscevano. Ho fatto anche l’ala, però preferisco fare il centrocampista. Mi piacerebbe diventare un giocatore più completo, un centrocampista a tutto tondo. Adesso il mio ruolo è giocare dietro gli attaccanti, dove mi trovo molto bene. Mi sento molto bene, l’ultimo mese è stato un po’ difficile ma ora ho recuperato la mia forma. Sono pronto a giocare dal primo minuto”. Sulle spalle avrà il numero che è stata di Marchisio: “Ho scelto l’8 perché è un numero molto importante, ho sempre giocato in Olanda con l’8 e sono cresciuto con questo, all’Atalanta non era disponibile ma per fortuna alla Juve sì. Mi sono ispirato molto a Zidane che è stato un giocatore fantastico ed è passato anche dalla Juve, tra i miei punti di riferimento ci sono anche Pirlo, Marchisio”. Koopmeiners è passato da Gasperini a Motta, due allenatori con filosofie simili: “Ci sono delle somiglianze, anche Motta ama gli allenamenti intensi e vuole molto pressing, questo modo di giocare non piace solo a loro ma anche a me. All’Atalanta difendevamo a tre o a cinque, qui a quattro. A prescindere dal modulo è il calcio adatto a me. Motta è molto esigente ed è quello che mi aspettavo. Gli ho chiesto i suoi concetti e l’efficienza che vuole ottenere. Ci siamo confrontati sul modo in cui ci rapportiamo sul campo di allenamento. C’è un feeling molto positivo, vedo fame ed energia e questo mi entusiasma.

Il giorno del suo arrivo c’erano tanti tifosi al J Medical: da Koop ci si aspetta molto anche perché è stato l’acquisto più costoso del mercato bianconero. “Come giocatore la responsabilità è quella di aiutare la squadra, per me è naturale cercare di essere un buon calciatore, tutti qui cercano di dare il proprio contributo meglio che avere un singolo leader. Ringrazio i tifosi, l’accoglienza è stata incredibile. La sensazione di quel primo giorno e poi la prima partita mi hanno impressionato. So che le aspettative sono molto alte ma mi piacciono le responsabilità. È un onore poter essere qui. Voglio essere in grado di soddisfarle”. Sabato l’Empoli, martedì prossimo il debutto in Champions con una squadra olandese: “Conosco molti giocatori del Psv, sarà una partita speciale ma dobbiamo concentrarci sulla nostra qualità senza pensare agli altri”. Nel tempo libero proverà a godersi anche un po’ la città: “Sono stato al Museo del Cinema ma non a quello della Juve, ci andrò sicuramente così come vorrei visitare il Museo Egizio”. Evelina Christillin, grande tifosa della Juventus oltre che presidente dell’Egizio, sarà sicuramente felice di accoglierlo.

Fonte: Gazzetta.it