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Calcio

L'Inter vuole Ilenikhena, stellina dell'Anversa: è considerato il nuovo Osimhen

Filippo Conticello
L'Inter vuole Ilenikhena, stellina dell'Anversa: è considerato il nuovo OsimhenN/A
Dopo la sbornia dei festeggiamenti stellati, non ancora conclusi a dirla tutta, in casa Inter è il momento della riflessione lucida, della costruzione del futuro. Il domani è già oggi, anche perché lo scudetto numero 20 ha fatto crescere l’appetito dei campioni, ufficialmente a caccia del numero 21, del 22 e così via. Creare un ciclo, si direbbe, anche se da viale della Liberazione fanno notare che questo club trionfa da un po’ ormai: il tricolore, però, è differente dai titoli precedenti e nutre ancora di più l’ambizione di tutti. Il desiderio dei dirigenti, sempre d’accordo con Inzaghi, è quindi quello di creare una squadra ancor più futuribile, aggiungendo sangue fresco a un nucleo vincente. Non è un caso, quindi, che si siano moltiplicate le attenzioni per George Ilenikhena, un centravantone di nazionalità francese che non ha neanche 18 anni, ma ha già appiccicato addosso il soprannome ambizioso di “Nuovo Osimhen”. Dipende dallo strapotere fisico ben oltre l’età e anche dalla nascita in Nigeria, nella capitale Lagos, proprio come il napoletano Victor. Piace davvero a tutte le big d’Europa che da tempo chiedono informazioni all’Anversa, il club più lesto a prenderlo la scorsa estate, e questa concorrenza rende complessa l’operazione. Ciò che conta, però, è che i nerazzurri si siano aggiunti alla lista con convinzione. Faranno i passi dovuti presto: la strada è in salita, ma ancora percorribile.  L’aggiunta strategica in attacco potrebbe essere figlia di questo pensiero “giovanilista”, soprattutto se dovesse risultare più complicato del previsto l’assalto ad Albert Gudmundsson, preferito della compagnia interista. A furia di segnare, però, il prezzo dell’islandese rischia di salire fino all’iperuranio. Niente che spaventi (ancora) l’Inter, convinta di avere comunque armi e contropartite utili per convincere il Genoa: il club di Zhang ha chiesto indirettamente a Gud di “aspettare” un po’, l’affondo arriverà a tempo debito. Nel mentre, però, non può che valutare alternative e profili con caratteristiche differenti in un reparto che cambierà: addio Sanchez, si cercherà una soluzione in uscita anche per l’altalenante Arnautovic. Non va scordato Joaquin Correa che verrà riscattato dal Marsiglia solo se i francesi andranno in Champions: nel caso in cui si riaffacciasse ad Appiano, il Tucu sarà solo di passaggio per una nuova destinazione (araba?). Insomma, c’è l’esigenza di una quarta punta talentuosa dietro alla ThuLa e al nuovo Taremi. In questo scenario, senza altri colpi più ambiziosi là davanti, proprio Ilenikhena è l’idea nuova. In realtà ha radici antiche: i nerazzurri lo hanno trattato già un anno e mezzo fa quando aveva appena iniziato a strabiliare all’Amiens, squadra per cui aveva lasciato il sobborgo di Antony, alle porte di Parigi. Lì era arrivato ad appena tre anni con la famiglia dalla Nigeria e non è un caso che il ragazzo non abbia ancora scelto quale nazionale fare felice da grande. Alla fine nella campagna estiva del 2023 l’Anversa ha fatto il colpo a sei milioni, neanche tanto di più rispetto ai quattro che l’Inter sarebbe stata disposta a investire: più che il denaro, però, è stato decisivo il corteggiamento del d.s. Marc Overmars e l’abilità a lavorare l’argilla del tecnico Mark van Bommel. Ilenikhena sapeva che lì in Belgio avrebbe trovato spazio e terreno per crescere. Dopo quasi una stagione, il nuovo Osimhen ha bruciato le tappe: oltre alle 8 reti in 28 gare di campionato, ha segnato al Barcellona ad appena 17 anni, 3 mesi e 27 giorni. Solo Ansu Fati, 17 anni e 40 giorni, è stato così precoce nella storia della Champions. Gol e prestazioni hanno convinto che il salto in una grande possa avvenire subito ed ecco spiegata la fretta interista: la prossima sarà l’ultima sessione in cui il ragazzino potrà essere preso a prezzi ragionevoli, anche se i 20 milioni almeno che vuole l’Anversa sono già adesso considerati troppi. Più economico, nel caso, un altro baby profilo d’attacco con nobili natali: Anton Matkovic, classe 2006, croato dell’Osijek ricorda a tutti Mario Mandzukic per cattiveria, chili e centimetri. In questo caso, la concorrenza è più italiana (è stato vicino al Sassuolo...) e meno internazionale e anche il prezzo di cinque milioni è considerato più ragionevole. Nel reparto offensivo i nerazzurri avrebbero comunque già in casa una pepita d’oro come Valentin Carboni, ma il mancino argentino è considerato poco compatibile col 3-5-2 d’osservanza inzaghiana: la cessione non è quindi da escludere, anche perché l’Inter da lui può ricavare 30 milioni. Ma la scelta futurista non riguarda solo l’attacco. Se ad esempio saltasse definitivamente il tavolo per il rinnovo di Dumfries, i nerazzurri potrebbero bussare a casa della Fiorentina per trattare l’azzurrino Michael Kayode: 19 anni e praterie ancora davanti. E quale è il giovane più desiderato dalla Viola? Proprio Carboni, tutto ha un senso sotto questo cielo stellato dell’Inter.