La prefazione più interessante alla notte torinese che sta per arrivare porta la firma di Tonny Sanabria. Nel “mercoledì santo” per la gente granata dispensa due cioccolatini durante la partitella in famiglia, in un Filadelfia a porte aperte, nella quale Ivan Juric ha fatto attenzione a mischiare sapientemente uomini e casacche. Il primo è un colpo di pregio, una chirurgica conclusione stampata all’incrocio. Poi si regala il bis, come un falco, di opportunismo, davanti ai piedi di Milinkovic e sotto gli occhi della gente del Toro. Due gol, certo pur sempre in un’amichevole in famiglia, che sono la maniera ideale per avvicinarsi al derby di sabato sera, in programma allo stadio Olimpico Grande Torino (ore 18). Tonny segna e gli torna il sorriso dopo l’opaca, recente, trasferta empolese. I tifosi apprezzano, applaudono, spingono.
E allora, su il sipario: la grande corsa verso la stracittadina torinese è ufficialmente cominciata. E ieri pomeriggio il Filadelfia ribolliva. Pomeriggio freddo, pioggia a tratti e pure bella abbondante, ma nulla ha arginato o fermato la passione granata. Ieri si sono aperte le porte del centro sportivo alla tifoseria, come da tradizione ormai consolidata a pochi giorni dal derby della Mole, nel solco di una sensibilità che la società granata non perde occasione di confermare nel rapporto con la propria tifoseria. I cancelli aprono alle 14.45 in punto, come da programma annunciato sui canali social del club. Poi, qualche minuto dopo le 17, sarà il momento degli autografi, di qualche selfie rubato qua e là con i calciatori, dei cori di incitamento alla fine dell’allenamento. Nel mezzo il ruggito del Filadelfia si è gonfiato attraverso la voce di oltre duemila cuori granata. Il filo conduttore è tutto riassumibile nelle parole di un po’ di tifosi a campione intervistati tra gli spalti: «Noi ci crediamo! Questo derby lo vogliamo, anzi lo vinciamo!», si urla a gran voce dalla tribuna.
I tifosi prendono posto nella tribuna centrale poco prima delle 15, gli ultras sono nella curva che guarda su via Filadelfia. L’allenatore del Torino, Ivan Juric, convoca la squadra negli spogliatoi qualche minuto prima delle 15 ed avvia, nella pancia del Filadelfia, una lunga seduta al video durante la quale i granata avranno studiato e analizzato anche sugli schemi e sulle tattiche di gioco abituali della Juventus di Massimiliano Allegri. Prima di mettere piede sul campo, passaggio nella palestra interna del centro sportivo. Poi alle 16.05 è Tameze il primo ad uscire dalla porta degli spogliatoi e dagli spalti si libera la prima ovazione. Juric vive il pomeriggio in un clima di sostanziale indifferenza, i tifosi non gli tributano né cori né applausi. Intorno ai calciatori, invece, il clima si surriscalda facilmente: Buongiorno e Zapata vincono per distacco il premio di calciatori più acclamati.
Ma l’applausometro tocca picchi elevati anche per Bellanova (è l’ultimo a rientrare negli spogliatoi alla fine dell’allenamento e non dice di no a nessuno per un autografo), per Ricci, per Vlasic, per il capitano Rodriguez e per lo stesso Sanabria. Tutti pazzi, però, soprattutto per Zapata (ha già segnato dodici gol in campionato, undici con la maglia granata) e per Buongiorno. «Buongio, stendili», si leva dalla tribuna. "Zapata, non ti fermare: segna anche nel derby", altra voce del pubblico. In campo l’allenamento dura un’oretta, Juric sfrutta l’occasione per un lavoro tattico con abbondante partitella. Sanabria ne rifila due a Milinkovic, segnano anche Vlasic (bel diagonale) e Bellanova (di testa) a Gemello. Quando finisce la seduta, i calciatori fanno un giro di campo per salutare i tifosi. Volano maglie verso gli spalti, autografi e sale forte l’urlo del Filadelfia. Il popolo granata ha espresso il suo desiderio. Adesso tocca ai calciatori.
Fonte: Gazzetta.it