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La conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia di Empoli-Napoli

Giuseppe Annarumma
La conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia di Empoli-NapoliGetty

Continua il momento a dir poco straordinario per il Napoli. Gli azzurri proveranno a mantenere il passo inarrestabile nella prossima gara di Serie A TIM contro l'Empoli, dopo la vittoria in trasferta a Francoforte in Champions League.

Queste le parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia del match del Castellani:

Le parole di Spalletti

"Sono vicino al dolore della famiglia Costanzo. Prendiamo un grande uomo, da poco ho appreso della sua scomparsa.

Il premio Bearzot mi inorgoglisce, proprio per quello che ha significato lui per il calcio. Averlo a casa mi fa sentire più forte". 

Spalletti sorride al MaradonaGetty

Sull'Empoli

"Il Napoli ha fatto dei passi in avanti riguardo queste partite. La lettura, la gestione di situazioni simili sono state ammortizzate bene. Loro hanno un modo di giocare che viene da lontano, sanno stare benissimo in campo. Hanno calciatori forti, fortissimi: Vicario, ad esempio, Parisi, Baldanzi. Giocatori che ci ritroveremo in grandi squadre nella prossima stagione a lottare per traguardi importanti. Conosciamo Luperto, ad esempio. Tutti segni di quella che è la difficoltà di questa partita qui. 

Ha mai fatto il fabbro lei? (Ad un collega, ndr.). Quando fai il fabbro e hai gli occhiali vedi solo il punto focalizzato e non vedi quello che c'è oltre. È quello che dobbiamo fare, avere tutti quegli occhiali ed essere concentrati sull'Empoli. 

Ad Empoli sanno bene come si fa calcio. Possono essere una terra di spunti per fare calcio per il futuro. Sono stato avvantaggiato a fare calcio lì perché ho imparato bene quell'impostazione, portandomi dietro tanti benefici. Senza mai essere presuntuosi, cogliendo il bello delle possibilità quando ti capitano davanti. Nel mio percorso ho trovato calciatori molto forti che mi hanno aiutato ad arrivare fino al Napoli".

Paolo Zanetti allenatore Empoli Serie AGetty

L'aspetto fisico e mentale

"Le trasferte di solito determinano stanchezza e fatica. Io conosco solo un modo per andare a rimetterle a posto: riposarsi. Per questo motivo ho dato un giorno libero ai ragazzi dopo Francoforte. Abbiamo dei preparatori molto bravi, che sanno benissimo indicare i carichi di lavoro: le distanze, a che velocità le devi fare. Si fa in modo che anche da questo punto di vista non si aggiunga fatica su fatica.

La squadra sta abbastanza bene e le vittorie sono come un massaggio per loro. Di dubbi ne ho sempre molti per la qualità dei giocatori che ho".

Un aggettivo per questo Napoli

"Se non parlo di una cosa non è perché sono scaramantico, è lavoro. Bisogna pensare a ogni singola partita, e non ad altro. Se poi qualcuno vuole comprare pasticcini e spumante non è un problema nostro. Oggi è capitato perché è il compleanno di Amir ma se non è il compleanno di qualcuno non si compra nulla.

La partita di Empoli ha distrutto il lavoro di un anno interno l'anno scorso. Avevamo perso qualche punto ma c'era sempre stata una reazione. Quella fu brutta, per come l'abbiamo persa e quelle partite lì diventano devastanti per la squadra. Per cui, senza camera d'aria, gomme piene e testa a questa partita.

Capisco che a volte si fa fatica a interpretare la difficoltà di una partita come questa ma se stesse nella mia posizione sarebbero comprensibili per voi questi discorsi. Noi percepiamo l'amore della città a questa squadra e vogliamo vincere per questo. Per cui non bisogna commettere il minimo errore, che a volte vengono fuori anche senza commetterli e possono cambiare i giochi".

Il Napoli esulta contro il SassuoloGetty

Napoli come modello

"Non so se il Napoli può diventare un modello da seguire. Ma noi vogliamo giocare a calcio e la nostra impostazione è questa qui. Molto dipende da che tipo di squadra si ha. Sono valutazioni che vanno fatte volta per volta. Quando si ha a che fare con Di Lorenzo che cosa si va a cercare? Ce ne sono pochi come lui e perché trovare sostituti? 

Oppure Osimhen, che quando sembra morto all'80', poi viene a contrastare al limite dell'area nostra con una corsa incredibile. Ci sono degli elementi che sono extra, super, e bisogna farci attenzione. Gli altri non sono uguali, sono differenti. Poi ci sono giocatori che dopo 3/4 partita hanno bisogno di una pausa, di recuperare. Quando hai due calciatori forti, è meglio se funzionano tutti. 

Il modo di venire ad allenarsi, dritti con la schiena, sereni, sapendo che bisogna lavorare. Tu devi sempre dare qualcosa a quelli che pagano, rispettando la fortuna che hai a doverti mettere la maglia della squadra che tanti amano.

Lobotka provai a prenderlo quando ero all'Inter, me lo segnalò Alessandro Pane. Non si potevano spendere quei soldi e utilizzammo Brozovic in quel ruolo. Quando si prende un giocatore il direttore fa un nome e tutti si decide di prenderlo. Anguissa è un extra-large in termini di comportamento in campo, è dappertutto".