Se c’è qualcuno che sa prendersi rivincite, personali e sportive, quello è Lautaro Martinez. Il conto aperto lasciato con la nazionale lo scorso Mondiale per via di una caviglia malconcia l’ha chiuso definitivamente nella serata di Miami con il gol al 112’ che condanna la Colombia (1-0 d.t.s) ad una sconfitta che ferma la serie positiva a 28 partite, l’ultima proprio contro gli argentini. Il Toro segna ancora da subentrato per la terza volta nel torneo e si guadagna il titolo di capocannoniere con cinque gol, tirando un gancio dritto al volto agli ultimi detrattori che gli rimproveravano una scarsa vena realizzativa nelle partite che contavano. In una serata cominciata con oltre un’ora di ritardo per via dei disordini al di fuori dell’Hard Rock Stadium, che hanno portato a risse e caos tra i tifosi, l’Argentina conquista la seconda Coppa America consecutiva, calando il tris di trofei in fila (in mezzo il Mondiale 2022) che vale un record assoluto per una sudamericana. Il tutto senza Messi, uscito in lacrime al 66’ per una botta alla caviglia. Alla Colombia l’orgoglio di aver fatto un percorso straordinario dopo 23 anni: i Cafeteros giocano meglio il primo tempo ma calano drasticamente nei supplementari, con James che non incide. Scaloni costruisce l’azione della vittoria con i cambi: Paredes recupera palla, Lo Celso imbuca, Lautaro è glaciale davanti a Vargas. Argentina campione. Lautaro ancora in panchina, Julian-Messi la coppia d’attacco per Scaloni, che si affida ai migliori nel 4-4-2. Di Maria alla sua ultima gara con la casacca Albiceleste. Colombia senza il terzino destro Munoz, squalificato e sostituito da Santiago Arias. È proprio lui il più attivo dei Cafeteros, spaventati dopo 30’’ da un destro ravvicinato di Julian ma subito pronti a reagire con un palo in girata di Cordoba su invito proprio di Arias al 6’. I ritmi sono forsennati, con la nazionale di Lorenzo che prende l’iniziativa costringendo l’Argentina a chiudersi e giocare di ripartenza. James disegna calcio, Messi fa un lavoro più di raccordo e al 20’ ha sul sinistro la palla del vantaggio: Di Maria lo serve al limite ma il tiro di Leo viene smorzato goffamente da Julian. La Colombia gioca meglio ed è più coraggiosa, anche da fuori area: al 33’ un bolide di Lerma, match-winner nella semifinale contro l’Uruguay, fa svegliare il Dibu Martinez che vola e mette in angolo. Stessa situazione al 40’: botta di Rios rasoterra, il Dibu blocca. L’Argentina si fa vedere nel recupero di primo tempo con il colpo di testa di Tagliafico, terminato fuori dallo specchio. La partita inizia con oltre un’ora di ritardo a causa di problemi di ordine pubblico al di fuori dell’Hard Rock Stadium di Miami. Diversi tifosi colombiani hanno provato a varcare i cancelli dell’impianto senza biglietto, scavalcando le recinzioni e venendo inseguiti dai poliziotti. Altri hanno provato ad intrufolarsi tramite i sistemi di ventilazione esterni dello stadio, scatenando il panico e creando un parapiglia di tifosi di entrambe le tifoserie, ammassati contro i cancelli. Alcuni di questi sono rimasti feriti: dalle immagini si intravedono ultras colombiani ricoperti di sangue dopo essere stati fermati dalle forze dell’ordine con la forza. Le squadre tornano in campo dopo circa mezz’ora per via dell’esibizione della famosa cantante colombiana Shakira, in pieno stile Superbowl con giochi di luce e coreografie. La Colombia ricomincia come aveva iniziato, sempre con Arias che dalla destra scarica un missile a fil di palo. L’Argentina risponde neanche un minuto dopo con Di Maria che calcia addosso a Vargas dopo una défaillance della difesa colombiana. L’Albiceleste va a fiammate e ragiona poco con la palla, i Cafeteros dominano nelle palle inattive: al 54’, dopo una torre da angolo, Sanchez non inquadra lo specchio da buona posizione. Di Maria è l’uomo in più di Scaloni, onnipresente in tutte le zone del campo e il più pericoloso: al 58’ incrocia il sinistro ma trova la gran risposta di Vargas. Poco dopo, serpentina e fallaccio ai suoi danni. Al 66’ parte una standing ovation dell’Hard Rock Stadium per Messi, costretto al cambio per un problema alla caviglia. La Pulce esce disperato in lacrime con le mani sul volto, al suo posto Nico Gonzalez. L’esterno della Fiorentina si illude di diventare l’eroe di serata al 76’, quando segna in spaccata ma per nulla. C’è fuorigioco di Di Maria al momento dell’assist. L’impatto di Nico è devastante e nel finale ha due occasioni clamorose: una all’88’ con una torre di testa non sfruttata dai compagni, l’altra nel recupero in una mischia da angolo, destro alto. James accusa stanchezza, come tutta la Colombia, ed esce all’inizio del primo tempo supplementare. Al suo posto l’ex Palermo Quintero. Gli argentini sono più freschi, complice un miglior impatto dei subentrati. Nico Gonzalez sciupa un’altra occasione gigante con un destro debole da dentro l’area che diventa facile preda per Vargas. Al 96’ Lautaro timbra il check-in alla partita al posto di Alvarez, fa poco fino al 112’, poi gli basta un pallone per fare la differenza e regalare la coppa all’Argentina. Lo Celso lo manda in porta, il Toro davanti a Vargas è glaciale col destro. Quinto gol del torneo, il terzo da subentrato, che gli vale il titolo di capocannoniere. La Colombia si riversa in avanti con confusione e cuore, ma alla fine abdica dopo 28 risultati utili consecutivi. L’ultima sconfitta risaliva proprio contro l’Argentina nelle qualificazioni per Qatar 2022. L’Albiceleste, dal canto suo, cala il bis dopo l’edizione del 2021, diventando la nazionale con più Coppa America (16) della storia, staccato l’Uruguay.
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La Coppa America è dell'Argentina! Lautaro piega la Colombia ai supplementari
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