Fischi sulla Fiorentina di Palladino, e non era questo il finale che i tifosi di casa avevano immaginato per questa prima gara interna di campionato al Franchi contro un Venezia che ottiene un punto meritato e dice grazie (anche) ad alcuni interventi decisivi di Joronen, che ha tenuto in partita i lagunari sino alla fine. Ma gli ospiti hanno giocato una gara di grande sostanza che ha impedito alla squadra di casa di creare una vera e propria superiorità territoriale e di gioco. Non solo: se questo doveva essere l’ultimo test prima di sfidare la bolgia ungherese di giovedì prossimo in casa della Puskas Akademia, qualche dubbio resta. La Fiorentina è un cantiere, però sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più.
Buono il debutto di Richardson, che si è preso le chiavi del centrocampo viola, mentre il Venezia può sorridere per il primo punto in campionato dopo il ko all’esordio contro la Lazio. Un primo tempo a tratti un po’ sotto ritmo, soprattutto da parte della squadra di Palladino, che ha faticato a trovare la profondità: scambi per linee orizzontali, Kean poco servito, manovra affidata a qualche iniziativa personale di Parisi sulla corsia di sinistra e alle invenzioni di un volenteroso Kouame. Mezz’ora iniziale di calma piatta, senza pressione dei viola, e il Venezia che allora ha provato ad approfittarne sfruttando la corsia di sinistra finché la Viola ha permesso a Oristanio di arrivare sul fondo a crossare. Proprio una sua sbracciata su Biraghi ha acceso gli animi in campo al quarto d’ora, nell’unico momento di tensione di una gara altrimenti con poche emozioni. Certo è che la cessione di Nico Gonzalez ha provocato qualche coro contro l’argentino con l’aggiunta di alcuni striscioni che spiegavano la delusione del popolo viola per un organico che ora deve ancora essere completato.
Quando gli ospiti hanno abbassato un po’ il loro ritmo, la Fiorentina s’è riorganizzata con un finale del primo tempo in crescendo: la rovesciata di Kouame (32’, splendida respinta di Joronen), il gran sinistro di Parisi (ancora il numero uno dei lagunari protagonista) e poi la conclusione di Richardson, sul quale ha risposto il solito Joronen. Fiammate, però. Non abbastanza per scalfire il muro dei veneti. Dopo l’intervallo, Di Francesco ha piazzato Pierini al posto di Oristanio, con Raimondo per Gytkjaer, ma è stato sempre Joronen il protagonista quando al 4’ ha murato ancora una volta Kean. Palladino s’è affidato allora al fedelissimo Colpani provando a fluidificare il gioco alle spalle di Kean, ma il Venezia (con Nicolussi Caviglia al debutto: promosso) non s’è fatto schiacciare. Anzi, Raimondo ha dato più vivacità al gioco ospite negli ultimi trenta metri. Finale in crescendo dei viola: il diagonale di Biraghi è finito fuori misura di poco. Ma, alla fine, il pari è stato giusto.
Fonte: gazzetta.it