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Calcio

La Fiorentina resiste in 9 ai supplementari e passa ai rigori in casa del Puskas

Matteo Dalla Vite
La Fiorentina resiste in 9 ai supplementari e passa ai rigori in casa del PuskasN/A
Dopo aver rischiato moltissimo e grazie a un gran De Gea, i toscani passano con Kean ma vengono raggiunti dal dischetto nel recupero. Ai rigori i toscani fanno 5 su 5 e passano. Oggi dalle 13 i sorteggi della fase a girone unico (nuova formula come in Champions)

De Gea, De Gea, De Gea. Fa un miracolo nel primo tempo, lo fa anche nella ripresa e mette il sigillo sul rigore di Szolnoki dando di fatto la dimensione del portiere che è ancora. E oggi. Un grandissimo portiere. Col sigillo dal dischetto di Biraghi, la Fiorentina può ancora sognare di andarsi a prendere la Conference League dopo due finali di fila perse. Sembrava tutto fatto col gol di Kean, si è trasformato in un incubo col rigore (maglia di Colley trattenuta da Ranieri) calciato da Nagy ma alla fine (con la Fiorentina in dieci e poi in nove per il secondo giallo preso da Comuzzo) il rigore di Biraghi ha sancito l’accesso della Fiorentina in Conference League (oggi il sorteggio alle ore 13). Dopo un primo tempo giocando molto a caso, preoccupandosi enormemente per l’improvvisazione dilagante e soprattutto santificando la parata miracolosa di De Gea su Puljic, era divampata la fiammata al 14’ della ripresa con palla sì in profondità ma anche protetta e sfruttata in maniera perfetta da Moise Kean, feroce e cattivo e bomber concreto nell’aprire la partita. Poteva essere il gol decisivo ma l’ingenuità di Ranieri ha riaperto tutto: fino Allo show di De Gea.

A due passi dalla casa del primo ministro ungherese Orban, dentro uno stadio futuristico che contiene 3800 unità (ma non è serata da tutto esaurito), dopo il minuto di silenzio per la scomparsa di Sven Goran Eriksson e davanti anche a 300 tifosi viola, ecco Palladino che non rinuncia a Amrabat (cercato dal Fenerbahce più che dall’Atletico Madrid) e al suo fianco mette Richardson, figlio d’arte che ben si è comportato contro il Venezia; davanti, nei sottopunta dietro al confermatissimo (come De Gea in porta) Kean, c’è Ikoné con Sottil. Il Puskas non cambia quasi nulla, attacco con Levi, Puljic e Nagy che tanto hanno fatto male alla Viola nel 3-3 del Franchi di una settimana fa. L’inizio di un match da “dentro-o-fuori” è tutto per la Fiorentina ma il Puskas ha resistenza e ripartenze importanti: in una di queste, dopo un disimpegno errato fra Richardson e poi De Gea, il Puskas Akademia arriva al tiro ma per fortuna dei viola si tratta di un’occasione mancata Puljic. Raffaele Palladino passa molti minuti del primo tempo a chiedere calma ai suoi, a imprecare un po’ e a cercare di pretendere palla a terra quando invece sono più i lanci lunghi che i dialoghi bassi. Al 19’, prima occasione buona: Kean vola a destra e mette dentro un pallone che attraversa tutto lo specchio senza che Sottil possa arrivare in tempo. La Fiorentina inizialmente è “scordata”, una chitarra senza bei suoni, fatta di giocatori che ancora non riescono a dialogare e trovarsi: il tecnico viola ha più le mani nei capelli che altro e insomma a parte qualche fiammata il Puskas sembra controllare bene tutto anche se sembra meno furente e ficcante rispetto alla gara d’andata. La svolta? Non c’è. Fiorentina che sembra costruire a caso, che si sia conosciuta ieri e meno male che De Gea al 40’ fa il De Gea: gol già fatto di Puljic che lo spagnolo prende miracolosamente mettendo il meglio del proprio repertorio.

Ripresa e uomini che non cambiano: al 3’, il Puskas va ancora vicino al gol, questa volta De Gea è battuto ma è il suo palo di destra a salvarlo dal colpo di testa miratissimo (ma non troppo) di Golla. Due minuti dopo, altro brivido per la Fiorentina: traversa dei magiari con Plsek ma azione viziata da fuorigioco. Al 14’, ecco il raggio di sole viola: giocata in profondità, Kean riesce a liberarsi del proprio marcatore, guarda Pecsi, occhi sulla palla e colpo infilato nel palo alla destra del numero uno magiaro per un vantaggio non proprio meritato ma cercato e trovato alla prima palla sfruttabile. Il Puskas prova e riprova, cambia inserendo un gigante come Colley là davanti mentre Palladino – dopo aver inserito Colpani e Kouame poco prima del vantaggio – decide di far slittare nei tre dietro Biraghi inserendo Parisi al suo posto e poi cambiando Quarta con Comuzzo. La Fiorentina torna verso l’area dei magiari con Dodo (gol sbagliato ma in situazione di fuorigioco) e poi deve resistere alle furiose pressioni del Puskas anche nei 5’ di recupero. A una manciata dalla fine, Ranieri trattiene Colley: rigore dato in diretta dall’arbitro Nobre e confermato dal Var. Uno a uno e poi supplementari e rigori: con De Gea e capitan Biraghi a portare tutti dentro la festa.

Fonte: Gazzetta.it