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Calcio

La grande occasione di Asllani: Inzaghi gli dà le chiavi dell'Inter nella partitissima

Marco Fallisi
La grande occasione di Asllani: Inzaghi gli dà le chiavi dell'Inter nella partitissimaN/A
Il vice Calha ha recuperato dalla botta al ginocchio ed è pronto a guidare domani contro la Juve

Chi l’ha detto che un vice è destinato a rimanere tale? Joe Biden, due mandati all’ombra di Obama, è diventato presidente degli Stati Uniti, e Kamala Harris, suo numero due, è in corsa per succedergli alla Casa Bianca. Ecco, in questa Inter che batte bandiera a stelle e strisce e si affaccia al derby di Italia senza Calhanoglu, Kristjan Asllani sente che il suo momento finalmente si avvicina: è vice regista da quando si è vestito di nerazzurro, studia da tre stagioni all’ombra dei campioni e per domani — al netto di sorprese dell’ultima ora — è lui l’uomo destinato a prendere possesso dello studio ovale nel centrocampo interista. Non sarebbe la prima volta ma insomma, questa è Inter-Juve: con tutto il rispetto per le avversarie incrociate fin qui da Asllani nelle partite giocate da titolare, non c’è nulla di paragonabile alla partitissima di San Siro.  Certo, se Calha è fonte di gioco, rigorista, cecchino da fermo e tante altre cose ancora, Asllani è l’allievo atteso alla prova del fuoco.

Non occorrerà superare il maestro per prendersi gli applausi di San Siro e condurre l’Inter in porto, “basterà” avvicinarsi agli standard del turco: tra Barella e Mkhitaryan, Asllani avrà i fianchi coperti, poi si tratterà di mettere in pratica quanto imparato in questi anni. E di farlo di fronte a una avversaria di altissimo livello, in una sfida che ha segnato sempre uno snodo cruciale nelle ultime due cavalcate scudetto dell’Inter. Il compito non è facile, insomma, ma Asllani ha i mezzi per essere all’altezza della situazione, perché conosce alla perfezione i principi di gioco del 3-5-2 inzaghiano e in queste stagioni ha imparato a modellare il suo stile ricalcando quello dell’Inter: il ragazzo arrivato dall’Empoli nel 2022 era un play portato a giocare parecchio la palla a ritmi non altissimi, l’Asllani di oggi ha velocizzato il suo gioco e si è sintonizzato sempre di più sui ritmi della squadra; ha imparato a cercare di più i compagni in verticale e a variare con cambi di gioco interessanti e... decisivi, come quello che l’anno scorso avviò l’azione del gol di Thuram contro la Roma, sempre a San Siro. Quella vittoria si era rivelata una tappa decisiva nella corsa scudetto, domani si replica e Asllani è chiamato a fare la sua parte. 

Per l’albanese sono stati giorni sul filo, perché la botta al ginocchio rimediata in allenamento una settimana fa lo aveva costretto a fermarsi alla vigilia della trasferta dell’Olimpico (gara in cui fatalmente è finito ko Calha). Inzaghi ha deciso di non portare Asllani con sé nemmeno a Berna, con un solo obiettivo cerchiato in rosso sull’agenda: recuperarlo per la Juve. E l’allenamento di ieri ad Appiano ha acceso il semaforo verde, perché Asllani non solo si è allenato in gruppo, ma ha preso parte anche alla partitella finale. Il recupero è completo e il tecnico potrà mandarlo in campo domani dall’inizio senza controindicazioni: Asllani ha autonomia per rimanere in campo tutta la partita o quasi.  Nel frattempo Simone ha avuto l’occasione di studiare le alternative: a Roma, quando Calhanoglu ha alzato bandiera bianca, davanti alla difesa si è piazzato Barella. In casa dello Young Boys, poi, l’azzurro è partito ancora titolare al centro, salvo tornare sul centrodestra per lasciare il posto a Zielinski in regia a gara in corso. Oggi la bilancia delle mezzali ridisegnate play pende dalla parte del polacco, che ha convinto più di Nicolò: è con Zielinski nel cuore del gioco (e con l’ingresso dei titolarissimi come Dimarco, Lautaro e Thuram) che l’Inter ha cambiato marcia a Berna. E allora occhio al sorpasso all’ultima curva, anche Zielinski ha le sue chance. In fondo, la nuova vita di Calha nell’Inter era cominciata così, scavalcando proprio Asllani per prendere il posto di Brozovic. Perciò adesso Kristjan spera solo che le gerarchie vengano rispettate: poi toccherà a lui dimostrare che il vice ha la stoffa da numero uno.

Fonte: Gazzetta.it