Thiago Motta, mattone dopo mattone, è riuscito a costruire un muro resistente in appena 60 giorni. Dai gol subiti nel precampionato alle zero reti incassate nelle prime tre giornate di Serie A tra Como, Verona e Roma. Michele Di Gregorio, arruolato a giugno per il post Szczesny, per il momento non ha dovuto nemmeno sfoderare la sua esplosività tra i pali. Pochi tiri e zero pericoli. Merito del lavoro svolto dall’allenatore bianconero e di una fase difensiva finora perfetta. "Vlahovic è il nostro primo difensore perché orienta il pressing", ripete Thiago Motta. Dietro l’exploit della Juventus, c’è un lavoro di squadra. Merito di tutti e un po’ di più della coppia centrale. Federico Gatti e Gleison Bremer non hanno risentito del nuovo modo difendere, anzi. Assetto e atteggiamento diverso, solidità anche maggiore. Meglio di così la Signora non poteva iniziare, non a caso era da dieci anni (2014-15, prima stagione di Allegri a Torino) che la porta non restava inviolata dopo 270 minuti di campionato. Eppure, tanto per il presente quanto per il futuro, alla Continassa stanno progettando delle novità.
Se Thiago Motta pensa a una rinfrescata della retroguardia allargando le rotazioni a Danilo (5’ finora col Verona) e Pierre Kalulu (13’ col Verona), il d.t. Cristiano Giuntoli guarda molto più avanti. I bianconeri hanno drizzato le antenne su David Hancko, difensore del Feyenoord e della Slovacchia allenata da Francesco Calzona. Priorità al presente e alla ripartenza della Juventus, pronta a iniziare il tour de force Serie A-Champions. Sabato prossimo la trasferta di Empoli, poi il debutto in Champions contro il Psv (17 settembre) e dopo qualche giorno (21 settembre) all’Allianz Stadium si presenterà il Napoli dell’ex Antonio Conte e di Romelu Lukaku, già a segno all’esordio in azzurro. Un po’ i rientri dalle nazionali e un po’ l’esigenza di gestire le forze. Motta sta studiando qualche rotazione. A partire dal lancio vero e proprio di Danilo, che in questo avvio ha pagato il ritardo di condizione e l’esplosione del giovane Nicolò Savona. Il brasiliano, unico della rosa ad aver vinto la Champions (2 volte ai tempi del Real Madrid), sarà prezioso soprattutto in Europa.
Ai segnali incoraggianti degli ultimi allenamenti alla Continassa si sono aggiunti quelli con la nazionale verdeoro. Danilo è il capitano del Brasile e l’altra notte nel successo contro l’Ecuador ha giocato novanta minuti. "Mi sento bene fisicamente e mentalmente", ha confermato l’ex Manchester City e Real Madrid. Appunti importanti per Motta, come quelli raccolti sull’ex milanista Pierre Kalulu negli ultimi giorni a Torino. Se Danilo è l’unico tra i bianconeri ad aver alzato la Coppa con le grandi orecchie, il francese è quello che ha vinto lo scudetto più recentemente: nel 2022 con il Milan di Stefano Pioli. Esperienza che Thiago Motta mixerà con l’energia e l’esuberanza di Gatti, Bremer e anche del jolly colombiano Cabal, nelle prime uscite testato sempre da terzino sinistro. Ma l’ex Verona, unico mancino del reparto, può diventare una valida alternativa anche al centro. Lo shopping difensivo di Giuntoli, però, è destinato a proseguire anche nel 2025. Se Kalulu è in prestito con diritto di riscatto, Danilo ha 33 anni e il contratto in scadenza (il rinnovo fino al 2026 è tutt’altro che scontato). Senza contare che Daniele Rugani (attualmente in prestito all’Ajax) e Tiago Djalò (al Porto) non rientreranno alla base.
Per tutti questi motivi, nei radar della Juventus è finito David Hancko, 26enne jolly di piede sinistro. Lo slovacco gioca al centro, sulla fascia e intriga gli uomini mercato della Continassa. Il Feyenoord è una bottega cara, ma con gli olandesi i rapporti sono ottimi dopo la recente cessione in prestito con diritto/obbligo di riscatto del giovane uruguaiano Facundo Gonzalez, ripartito dall’Olanda dopo le buone prestazioni in B con la Sampdoria.
Fonte: Gazzetta.it