La prima di Thiago Motta è stata uno spettacolo, ma la sfortuna è sempre dietro l’angolo. Nel 3-0 rifilato al Como i protagonisti sono stati gli esterni offensivi, tutti in gol: prima la sorpresa Samuel Mbangula, schierato titolare a sinistra, poi Timothy Weah e infine Andrea Cambiaso, avanzato nella ripresa quando l’americano è stato costretto a chiedere il cambio. Tutto bello, se non fosse che per la prossima partita di campionato (lunedì 26 a Verona) il tecnico perderà oltre a Weah anche l’altro figlio d’arte, Kheprhen Thuram. Perciò una panchina già cortissima diventa striminzita e l’emergenza aumenta, soprattutto in attacco, costringendo il club a correre ai ripari: dopo aver chiuso per il difensore Pierre Kalulu (arrivato ieri a Torino per sostenere questa mattina le visite mediche) oggi Cristiano Giuntoli proverà a stringere per Nico Gonzalez, con l’obiettivo ambizioso di regalarlo a Motta in tempo per la trasferta del Bentegodi.
Nel frattempo la Juve non molla Francisco Conceiçao e ripensa anche a Jadon Sancho, vecchio pallino del direttore tecnico bianconero, nel caso in cui Federico Chiesa dovesse trovare una sistemazione. La priorità però resta Nico, perché davanti Thiago ha gli uomini sempre più contati: senza Weah, l’unica alternativa rimane Cambiaso, con Danilo o Gatti terzini. Oggi è in programma un incontro tra la Juventus e la Fiorentina in cui Giuntoli proverà a sbloccare la situazione. I bianconeri hanno già incassato il sì di Nico (con cui c’è un accordo per l’ingaggio da 3,5 milioni di euro) che a sua volta ha comunicato al club di volersi trasferire alla corte della Signora. L’ultimo scoglio resta Rocco Commisso, che finora ha fatto orecchie da mercante alla proposta bianconera di 30 milioni. Il presidente vorrebbe cederlo per un’offerta irrinunciabile (sui 40 milioni), perciò i bianconeri proverranno a rilanciare mettendo sul piatto, oltre ai 30 milioni, pure Arthur e Filip Kostic, entrambi in uscita.
Nel frattempo Nico non è stato convocato per la prima di campionato con il Parma e la Fiorentina si è già assicurata il suo sostituto, Albert Gudmudsson. Sullo sfondo c’è sempre l’Atalanta, che ha messo gli occhi sul giocatore da tempo e vorrebbe fare lo sgambetto alla Juventus, soprattutto se dovesse cedere Lookman al Psg. Chiesa-Sancho L’argentino è solo il primo dei due esterni offensivi che la Juventus è intenzionata a prendere entro la fine del mercato, che però potrebbero diventare tre in caso di partenza di Chiesa.
Fede (contratto in scadenza nel 2025) è fuori dal progetto insieme a un nutrito gruppetto di giocatori, contro il Como non era neppure in panchina e resta sul mercato. Nel suo futuro potrebbe esserci il Barcellona: contatti già avviati tra l’agente del giocatore, Fali Ramadani, e il club catalano. Più che la cifra chiesta dalla Juventus (15 milioni) l’ostacolo potrebbe essere lo stipendio di Chiesa, che vorrebbe guadagnare di più dei 5 milioni attuali. Giuntoli aspetta un’eventuale mossa del Barça e pensa già a come investire quei soldi: non su un vice Vlahovic (Milik è prossimo al rientro) ma su un altro esterno: nelle ultime ore è tornato di moda Jadon Sancho, seguito a lungo dalla Juventus sia a gennaio sia in questo mercato. Potrebbe diventare un’operazione last minute in prestito, a patto che lo United apra, anche se poi bisognerebbe trovare una soluzione per l’ingaggio elevato del giocatore. In prestito (che potrebbe essere oneroso) potrebbe arrivare pure Conceiçao Junior, figlio di Sergio: nonostante le resistenze del Porto, il suo procuratore Jorge Mendes sta lavorando senza sosta per cercare di portarlo a Torino. Il giocatore e la Juventus restano fiduciosi. Capitolo Koopmeiners: Teun continua a non allenarsi (ha presentato il terzo certificato medico) e i bianconeri aspettano un’apertura dall’Atalanta, pronti a investire quasi 55 più bonus per portare a Torino il centrocampista olandese, considerato l’ultimo tassello che manca per completare la mediana bianconera. A Torino sono convinti che la pazienza sia la virtù dei forti.
Fonte: gazzetta.it