E così dopo quarantadue giorni, due pareggi e due sconfitte, la Juve torna a vincere in campionato resistendo all’assalto finale della Fiorentina. È un successo che si aggiunge a quello conquistato nella semifinale di Coppa Italia contro la Lazio e inverte un trend inquietante, che stava riportando i bianconeri in piena bagarre addirittura per la conquista di un posto in Champions. In questa domenica, invece, sono arrivati tre risultati favorevoli ad Allegri: oltre al successo della sua squadra, anche il pareggio del Bologna (che torna a meno quattro) e la sconfitta dell’Atalanta (che potenzialmente era a meno sei, dovendo recuperare una partita, e adesso è invece a meno dodici, benché con una gara in più da giocare). Domanda a margine (mica tanto): quanto male ha procurato il Napoli a se stesso lasciando fuori Zielinski perché non ha rinnovato il contratto? Un vero harakiri tecnico. Anche perché, nei periodi in cui è rimasto fuori, finendo perfino escluso dalla lista Champions, il centrocampista polacco ha continuato a intascare (giustamente) lo stipendio. Per non giocare. Curioso, sì. Il succo è che la Juve, in quattro giorni, ha preso in mano la finale di Coppa Italia e si è riavvicinata - forse definitivamente - alla prossima Champions. Eppure... Eppure non si può dire che la Juve sia rinata. Anche se contro la Lazio ha giocato un bel secondo tempo e contro la Fiorentina un primo tempo aggressivo e positivo. Non basta questo per cancellare quanto è accaduto durante il disastroso mese di marzo. Anzi, anche contro i viola la squadra di Allegri ha sofferto troppo nel finale e ha messo in evidenza ampie lacune nell’organico, vuoti che non possono essere cancellati da due vittorie. Il direttore sportivo Giuntoli è atteso da un compito difficile: ricostruire un gruppo di livello internazionale senza grandi investimenti, quasi autofinanziandosi, almeno secondo le indicazioni in arrivo da Torino. Sarà dura, perché i buchi da coprire sono tanti e in ogni reparto. Se qualcuno pensa che la Juve abbia risolto i suoi problemi futuri perché ha vinto queste due partite, o di sistemare tutto cambiando l’allenatore, sbaglia di grosso. C’è bisogno di ben altro affinché i bianconeri possano riavvicinarsi - almeno un po’ - all’Inter e fare bella figura in Champions, come impone la loro storia. È stato un fine settimana che, in zona Champions, ha mischiato le carte e ribaltato le situazioni. E non solo per quanto è successo a Torino. Il Bologna è quasi al sicuro? Mica vero: la Roma gli ha recuperato i due punti che aveva perso la settimana scorsa e così è tornata a meno tre dai rossoblù, che ospiterà tra due settimane. Per De Rossi, insomma, i margini per togliere a Motta il quarto posto ci sono ancora, eccome. L’Atalanta è la candidata forte per contendere alla stessa Roma la quinta posizione, che potrebbe comunque valere la Champions? In realtà la sconfitta di Cagliari, che fa seguito a quella di Firenze in Coppa, porta a pensare che ci sia qualcosa che - in questo momento - non funziona alla perfezione. È possibile che soffra i tanti impegni, non solo perché pesano nelle gambe ma anche nella testa. In una settimana i bergamaschi passano da Firenze (Coppa Italia) a Liverpool (Europa League) via Cagliari (campionato): difficile conservare la stessa cattiveria agonistica e la medesima attenzione tattica. E diventa impossibile scegliere a quale competizione dedicarsi con maggiore convinzione: tutte meritano di essere giocate al massimo. Ma forse è l’ultima domanda la più sorprendente, quella che non immaginavamo di tornare a proporre, almeno fino al termine della stagione: il Napoli è fuori dai giochi nella corsa alla Champions? La vittoria di Monza non lo ha avvicinato al quinto posto - quello al quale realisticamente può ancora provare a pensare - perché ha vinto anche la Roma, ma questo successo ha trasmesso segnali importanti. Non appena è stata riproposta per intero la formazione dello scudetto, quindi con l’ingresso di Politano dalla panchina, e i campioni d’Italia in campo sono diventati undici su undici, il Napoli è rifiorito. Ha segnato grandi gol, sembra avere ritrovato anche un certo piacere a giocare, la gioia di fare calcio tutti assieme. E allora, perché una squadra così non deve pensare di infilare una serie di risultati utili di fila e riavvicinare la quinta in classifica?
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La Juve ora vince, ma non è tornata: servono rinforzi
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