I sette punti nelle ultime otto gare dicono che da due mesi la Juventus viaggia a meno di un punto a partita. Per la precisione 0,875. Per chi viaggiava al triplo della velocità, 52 punti nelle prime 21 partite (2,47 di media), non solo un’inchiodata evidente ma anche un cambio di passo preoccupante nell’ottica dell’obiettivo stagionale, quella qualificazione alla prossima Champions League che sembrava solo una formalità, e invece…
È solo una proiezione, che in quanto tale vale il giusto: poi i momenti di una stagione cambiano, la difficoltà del calendario cambia, sopra a ogni cosa c’è poi il peso degli episodi che vanno oltre gli stati di forma. Ma i numeri servono a fotografare un trend, per discostarsene serve un cambio di passo che finora non c’è stato. E spalmando il passo degli ultimi due mesi (0,875 punti di media appunto) sulle dieci partite restanti, significherebbe aggiungere 9 punti ai 59 fatti finora. Quota 68 dunque: sotto i 70 da sempre indicati da Allegri per la qualificazione alla Champions League. Veramente non basterebbero per arrivare tra le prime quattro?
Simulazione per simulazione, cosa succederebbe se nelle ultime dieci giornate le squadre tenessero la stessa media punti degli ultimi due mesi? Il Milan (2,125 punti di media nel periodo) salirebbe da 62 a 83, buoni per chiudere al secondo posto. La Juve (0,875) finendo a 68 sarebbe superata dal Bologna (oggi a -5 dai bianconeri), che alla velocità di crociera incredibile di 2,625 punti di media finirebbe addirittura a 80, e anche dalla Roma, che mantenendo i 2,375 di media partita chiuderebbe a 75. Perfino il posto bonus in Champions per la quinta classificata che potrebbe arrivare in omaggio dal ranking Uefa potrebbe essere a rischio: addirittura l’Atalanta, che oggi è a -12 dai bianconeri, con questa differenza di velocità rischierebbe di metterlo in discussione, perché mantenendo i 2,25 punti di media arriverebbe a 69. Simulazioni astratte, assolutamente. Ma rischi e timori sono molto concreti.
Fonte: Gazzetta.it