La Juventus ha battuto 4-3 la Roma in trasferta in una sfida chiave per la corsa a un piazzamento in Champions League. La notizia però è che la Juventus non ha sbagliato una partita fondamentale, o meglio, ha saputo raddrizzarla.
Un successo del carattere - com'è stato ribattezzato a fine partita da Marco Landucci, vice dello squalificato Allegri -, ma soprattutto quella sensazione che il successo dell'Olimpico, in questo modo così rocambolesco con tanto di espulsione di De Ligt e rigore parato da Szczesny nel finale, possa essere ricordato tra qualche settimana come il punto di svolta.
Fenice bianconera all'Olimpico
La Juventus non è guarita, non è nemmeno paragonabile allo schiacciasassi di qualche stagione fa. Ma non è morta e forse non lo è mai stata.
La riscossa è arrivata nel momento più buio della stagione quando, sotto di due gol, anche le ambizioni di un piazzamento in Champions League sembravano scivolare via velocemente dalle mani di Allegri, assente giustificato del match. E invece.
Locatelli prima, poi Kulusevski e De Sciglio - questi ultimi due sicuramente non dei protagonisti assoluti della stagione - hanno rimesso le cose a posto, sfoderando una prestazione di alto livello approfittando del blackout fisico e mentale della Roma.
Questo è l'interruttore su cui Allegri dovrà costruire la seconda parte di stagione. Per un motivo o per l'altro la Juventus sotto 1-3 in casa della Roma e dopo aver perso Chiesa per strada, non solo non è crollata, ma anzi ha saputo risollevarsi fino al tripudio finale.
La classica gara da "sliding doors" nei filmati di fine campionato.
Le parole di De Sciglio
A Roma il volto del successo bianconero è stato quello di Mattia De Sciglio, in gol in Serie A TIM 1505 giorni dopo il suo primo sigillo.
Fedelissimo di Allegri e mai scomposto nei comportamenti, il terzino ha alzato la voce con orgoglio e autocritica: "Abbiamo tirato fuori il carattere, che viene sempre fuori nei momenti di difficoltà. Dobbiamo farlo vedere fin da subito, perché anche all’inizio non avevamo fatto bene - ha commentato a DAZN -. Deve essere la nostra arma per raggiungere le prime".
La sfida di Allegri
Nell'Allegri-bis la missione è completamente diversa, lo sanno benissimo il tecnico toscano e il suo staff. Se qualche stagione fa il compito era quello di trionfare in Serie A TIM gestendo la rosa più forte, in questo momento la Juventus deve far crescere una squadra giovane e in transizione.
Le critiche non mancano per Allegri, ma Landucci - il suo vice - è sicuro: "Sapevamo delle difficoltà quando abbiamo accettato questa sfida. Allegri però sta dando mentalità a questa squadra e stiamo lavorando bene, state pur certi che alla fine la vinceremo noi".