Riparte la caccia al centravanti. E torna in auge un nome che non lascia per nulla indifferente la tifoseria laziale e che da almeno un paio di estati viene puntualmente accostato alla Lazio. E' quello di Giovanni Simeone, che a Napoli sembra chiuso nonostante la probabile partenza di Osimhen e che, proprio per questo, in biancoceleste verrebbe di corsa. Dopo averlo valutato a inizio mercato, prima di puntare su Noslin, il club romano è tornato a riflettere sul suo profilo negli ultimi giorni dopo la cessione (improvvisa e inattesa) di Ciro Immobile. Una partenza che, oltre a creare un vuoto in organico, ha inevitabilmente avuto anche un contraccolpo negativo a livello ambientale per quello che Immobile rappresentava per la Lazio. Simeone, in un colpo solo, risolverebbe entrambe le problematiche. Sia quella tecnica sia quella emotiva (il papà Diego è stato uno dei simboli della Lazio che vinse il tricolore nel 2000; e in quegli anni il piccolo Giovanni era di casa a Formello). Quella dell'acquisto di un altro centravanti sembrava un'opzione che la società romana aveva scartato per concentrarsi su altre esigenze, in particolare il potenziamento del settore dei trequartisti. La cessione di Immobile ha rimesso tutto in discussione, anche se all'inizio il club pareva orientato ad andare avanti con i centravanti già presenti in organico, Castellanos e Noslin, che tra l'altro si stanno ben comportando ad Auronzo di Cadore. Noslin, però, può agire anche da attaccante esterno nel 4-2-3-1 su cui Baroni sta edificando la nuova Lazio. L'eventuale arrivo di Simeone avrebbe quindi come conseguenza il dirottamento dell'attaccante olandese sulla fascia e renderebbe il mosaico biancoceleste pressoché completo. Anche se la pista che porta al montenegrino Djukanovic resta viva.
E, visti i costi contenuti (il suo club, l'Hammarby, chiede 5 milioni), può essere chiusa a prescindere da Simeone. In stand by invece le trattative relative agli altri trequartisti che la Lazio ha messo nel mirino, da Stengs a Lauriente e Lo Celso. Potrebbero riaprirsi soltanto nel caso in cui Isaksen facesse le valigie. Sul danese c'è l'interesse del Fenerbahce. Oltre a quello già noto del Feyenoord, che continua a proporre uno scambio con Stengs, ipotesi assolutamente da non trascurare. Con il Napoli sono stati così riallacciati i contatti per capire la fattibilità dell'affare. La società partenopea sembra intenzionata ad accontentare le esigenze del giocatore argentino che vuole cambiare aria per trovare quegli spazi che in due anni, a Napoli, non è mai riuscito a ritagliarsi. Però non è certo disposta a svendere l'attaccante. Nel 2022, per prenderlo dal Verona, il Napoli sborsò infatti 17 milioni di euro. La valutazione è adesso un po' scesa, ma neanche tanto. La Lazio dovrà mettere sul tavolo almeno una quindicina di milioni per assicurarsi il Cholito. Massima apertura, invece, sulla formula del pagamento, che potrebbe essere dilazionato su più esercizi. Il club di Lotito vorrebbe pagare una somma un po' più bassa, ma potrebbe accettare la richiesta del Napoli.
L'operazione non sarà però facile e soprattutto avrà tempi non brevi. Più semplice dovrebbe essere invece la trattativa con il giocatore. Al Napoli Simeone ha un ingaggio di circa 1,7 milioni a stagione. La Lazio potrebbe ritoccarlo leggermente, fino ai 2 milioni annui. Una cifra perfettamente in linea con la politica di contenimento dei costi del monte ingaggi che è stata avviata quest'anno dal club romano. Ieri l'attaccante argentino si è fermato durante l'amichevole che il Napoli ha giocato con il Mantova per un risentimento all'adduttore sinistro. Non sembra un problema particolarmente grave. Simeone, tra l'altro, è stato fin qui uno dei giocatori che ha "digerito" meglio la dura preparazione che sta facendo svolgere Antonio Conte.
Fonte: Gazzetta.it