Arte. Il calcio a suo modo è arte ed emozioni. Ieri al Diego Armando Maradona i tifosi del Napoli ne hanno vissute tante, intense, profonde, come non accadeva da tempo a Fuorigrotta.
Nemmeno nella passata stagione contro Inter e Milan, quando gli azzurri si sono giocati la possibilità di lottare per il titolo, c'era la stessa atmosfera che ieri ha dominato una non tanto fredda serata di metà gennaio.
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Cosa significa la vittoria del Napoli
L'attesa e l'ansia connessa ad essa hanno governato la settimana napoletana. Perché Napoli vive il calcio in maniera viscerale e proprio non ce la fa a non pensare alla partita della propria squadra, se poi affronti i rivali calcistici non può che essere per forza così.
A caricare la gara del Maradona ci hanno pensato Spalletti e Allegri nelle rispettive conferenze stampa, pizzicandosi da una parte e dall'altra e mettendo in risalto le differenze di pensiero calcistico.
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Una Juve che arrivava a Napoli dopo 8 vittorie consecutive senza subire reti aveva messo un pizzico di paura all'ambiente azzurro. Tanti tifosi erano preoccupati dalla stabilità e l'equilibrio ritrovato dei bianconeri e il primo gol di Osimhen quasi è sembrato scacciare via ogni debolezza intrinseca.
"Un Napoli così non lo rivedremo mai più", risuonava fortemente a Napoli e dintorni dopo la splendida cavalcata triennale di Maurizio Sarri. I tifosi azzurri, tuttavia, non avevano fatto i conti con Luciano Spalletti e la sua passione. Passione, sì, quello che accomuna allenatore e città.
"Ai tifosi prometto il massimo impegno, perché non c'è gioia più grande che renderli felici" aveva detto l'allenatore azzurro che ieri ha regalato ad un popolo interno una serata straordinaria. Per il risultato, per la prestazione e per la consapevolezza che la squadra e l'ambiente intero possono tirare fuori dopo ieri notte.
Osimhen e Kvaritrovato
Ma Spalletti può sorridere non solo per il 5-1 e la felicità regalata ai suoi tifosi. Il Napoli ieri ha ritrovato il giocatore che nella prima parte di campionato ha stracciato ogni equilibrio tattico: Khvicha Kvaratskhelia si è sbloccato prima con il gol del 2-0, nel secondo tempo, poi, ha dominato la fascia sinistra come aveva fatto in tante partite nella prima parte di stagione.
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Kvara è riuscito a duettare al meglio con l'altra arma micidiale del Napoli di Spalletti: Victor Osimhen. È cresciuto e maturato tantissimo, da ogni punto di vista e la gara di ieri sera lo incorona come uno dei migliori attaccanti al mondo in questo momento, soprattutto in prospettiva, considerando la sua età e i margini di miglioramento.
Ma in generale, Spalletti può godersi una rosa di assoluta qualità che proverà a regalare la realizzazione di un sogno al popolo napoletano. Nel frattempo, la città freme e con la mente viaggia, come giusto che sia dopo una notte come quella di ieri.
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