Raramente due allenatori possono essere felici quando non vincono e i motivi possono essere tanti: la prestazione, la reazione, il significato che un risultato può avere. È quello che è successo a Sottil e Pecchia dopo l’ultima giornata di Serie BKT.
Dopo stagioni difficili, passate più a guardarsi alle spalle che a sognare la promozione, Ascoli e Cremonese sembrano aver fatto un salto di qualità molto importante e possono finalmente competere per posizioni importanti.
La grinta di Sottil per tornare a sognare
Andrea Sottil è sbarcato ad Ascoli a poche ore dal Natale 2020. Arrivato in piena zona retrocessione con soli 6 punti e penultimo in classifica, l’allenatore piemontese ha scalato la classifica mettendo in campo le caratteristiche che aveva anche da giocatore.
Il suo Ascoli si è trasformato grazie al carattere, alla grinta e alla tenacia del suo mister. Terzo allenatore in 4 mesi dopo Valerio Bertotto e Delio Rossi, Sottil ha risollevato la squadra marchigiana facendo anche affidamento su un mercato invernale estremamente azzeccato con gli arrivi di Caligara, Bidaoui e, soprattutto, Federico Dionisi.
Dopo una rimonta che ha permesso ai bianconeri di evitare anche i playout, Sottil è stato meritatamente confermato e ha iniziato la nuova stagione con il 4-3-1-2.
Dionisi e Sabiri gli uomini per la promozione
Anche se nessuno dalle parti del Del Duca parlerà mai apertamente di promozione o di Serie A, l’obiettivo playoff può davvero essere alla portata. L’organizzazione difensiva e gli uomini per cambiare la partita non mancano.
Rispetto a un anno fa, la difesa sembra aver trovato gli uomini giusti come Botteghin, Quaranta e Avlonitis al centro. In mezzo, il rientro di Sabiri può essere determinante: come il marocchino naturalizzato tedesco in Serie B ce ne sono pochi, ma il futuro dipenderà da lui. Poi c’è Dionisi.
Il numero 9 è il faro di questo Ascoli, uno dei migliori giocatori nella storia del campionato di Serie BKT (lo dicono i gol!) e contro il Lecce anche in veste di assistman per servire a Iliev il pallone dell’1-1.
Il calendario di questo inizio stagione è stato particolarmente severo con l’Ascoli, ma le prestazioni contro Brescia (nonostante la sconfitta) e Lecce hanno dimostrato che questa squadra può giocarsela alla pari con chi sogna la Serie A TIM. E allora perché non potrebbe farlo anche l’Ascoli?
È arrivata (finalmente) la Cremonese
Nelle ultime stagioni, la Cremonese ha sempre iniziato la propria stagione venendo inserita tra le possibili piazzate almeno per i playoff, invece la realtà è sempre stata molto più dura.
I grigiorossi si sono ritrovati a lottare per la salvezza, nonostante una rosa di grande valore. A testimoniare comunque la grande volontà della società lombarda di investire e portare la squadra in A è l’acquisto di Di Carmine dal Verona, un lusso per la categoria.
Come Sottil, anche Fabio Pecchia è arrivato a stagione in corso nel 2020-21 e si è ampiamente meritato la conferma, grazie a risultati e prestazioni.
La partita con il Benevento ha dato gli stessi segnali alla Cremo che quella con il Lecce ha dato all’Ascoli. Andata in svantaggio, la formazione allenata da Pecchia ha saputo reagire contro una delle più forti del campionato, provando anche a completare la rimonta con qualche occasione non concretizzata nel finale.
Il gioco offensivo per continuare a stupire
La rosa a disposizione di Pecchia è molto forte. Non sono solo semplici nomi quelli a disposizione dell’allenatore campano, sono giocatori dotati di grandi qualità che possono esaltare le idee di gioco del tecnico cremonese.
Un calcio offensivo, rapido, votato all’attacco il più verticale possibile per provare a vincere su ogni campo e rimanere - finalmente - nelle zone alte della classifica. Oltre a Di Carmine, Valzania e Ciofani un altro giocatore fondamentale la Cremonese ce l’ha in porta.
Carnesecchi è stato premiato come miglior portiere dello scorso campionato e anche in questo vuole dimostrare di meritarsi un posto da titolare in Serie A. Magari proprio con la maglia grigiorossa tra i pali dello Zini.