Ecco chi è Rafa Leao: è il talento che guida il Milan al successo Real. Finalmente una prova da 10, nello stadio dei sogni: non svegliate i tifosi rossoneri. E infatti Leao non entra in spaccata, al contrario decide senza metterci la faccia: i volti del successo sono quelli di Thiaw, Morata e Reijnders. Eppure Rafa c’è sempre: avvia l’azione che porta all’angolo del vantaggio rossonero, sbatte su Lunin un destro così forte da non essere trattenuto, ottimo per il tap-in di Morata. E sul tris c’è ancora lui, in una delle tante discese mancine a servire Reijnders per la rete che chiude la sfida. Ecco Leao, decisivo come avevano pronosticato Morata e Fonseca. Meno appariscente di quando ribaltò il Psg di Mbappé a San Siro, con una rovesciata che consegnò il successo al Milan. Stavolta Kylian è ancora l’avversario diretto e ancora Rafa a uscire vincitore dal duello. Anche Vinicius, che segna su rigore, esce oscurato: il galattico è Leao.
Se la Champions è casa del Milan, Madrid è la città di Morata. Alvaro si è sentito perfettamente a suo agio al Bernabeu, nonostante i tifosi del Real abbiano fatto di tutto per renderglielo inospitale, fischiandolo già alla lettura delle formazioni. Alvaro ha poi consegnato le chiavi a Rafa. Anzi, ancora prima dell’inizio: "Leao non deve consacrarsi, è un giocatore di un alto livello, è nettamente il più forte di noi. Spero sia la sua prima grande notte qua: è nato per queste partite, per queste competizioni, può fare la storia. Dove devo firmare perché sia la notte di Leao? Se sarà la sua, sarà anche la notte del Milan". È stata la notte di tutti. Quasi nell’ombra, ma capace di illuminare benissimo la squadra. Perché sprecare energie a Monza, quando Rafa può accendersi a Madrid? Ha avuto effetto la cura Fonseca: Leao non è stato il giocatore svogliato di altre grandi partite, le tre panchine consecutive in Serie A sono state un ricostituente. Finché è stato in campo, Rafa non si è risparmiato: a meno di un quarto d’ora dalla fine il cambio con Okafor. La partita non è stata perfetta, ci sono state tracce del vecchio Rafa, ma praticamente impercettibili, o comunque senza effetti collaterali: i compagni della difesa lo hanno richiamato una volta, durante il pressing finale del Madrid.
Leao ha alzato la mano come per scusarsi e si è messo a correre in soccorso alla squadra. Oppure quando ha sbattuto su Militao l’assist perfetto di Pulisic, in un’azione da due contro uno per i rossoneri. Alla fine rieccolo Rafa, a danzare sotto il settore dei tifosi in trasferta. In campo aveva risparmiato i numeri da giocoliere, ma aveva comunque fatto ballare la difesa avversaria. Ha giocato di sostanza, aiutando la squadra, guidandola al successo: sull’impresa rossonera la sua impronta è chiara. C’è il piede destro di Rafa e poteva esserci pure la testa: incornata che Lunin gli toglie dalla porta. "Sì, Rafa partirà dall’inizio e mi aspetto che possa essere decisivo. Ovvio che si discuta tanto di questo, ma io so che cosa è importante per me e la squadra", la normalizzazione di Fonseca ha reso Leao di nuovo speciale.
Fonte: Gazzetta.it