E poi ci sono quelli come Niccolò Pisilli: vent’anni, zero retropensieri e tutto il futuro davanti. Da prendere a morsi. Tra gli alti e i bassi di una stagione che ancora deve dire che Roma sarà, se anonima o tendente verso l’alta classifica, c’è il talento di Casal Palocco che ora vuole prendersi tutto, rinnovo (imminente) compreso. E in quella che sembra una staffetta “generazionale”, un passaggio di consegne “made in Trigoria” già scritto, il ragazzo ex Primavera — esordiente con Mourinho ed esploso all’improvviso sul finire della scorsa estate — si prepara pure al graduale sorpasso di Lorenzo Pellegrini, il capitano in scadenza di contratto che potrà decidere nelle prossime settimane se restare nella Capitale o vivere una nuova esperienza altrove. Già perché domani toccherà con ogni probabilità a Pisilli vestire la maglia da titolare dopo il secondo tempo di Bologna, dove al posto proprio di Pellegrini ha dato una scossa come riconosciuto dal tecnico Claudio Ranieri, che ne ha esaltato l’atteggiamento in campo.
Lo stesso che il “Nuovo che avanza” della Roma ha mostrato all’inizio di questa stagione, quando ormai destinato a fare esperienza in altre squadre, al Monza, al Lecce o addirittura in Austria al Lask, è riuscito a farsi largo approfittando del ritardo da parte della società nel concludere l’operazione Manu Koné e ben figurando già contro la Juventus a Torino: quella volta in cui Daniele De Rossi lo schierò titolare forse per inviare anche un messaggio a “qualcuno” nello spogliatoio dopo la sconfitta interna con l’Empoli. Un crescendo rossiniano culminato con la convocazione in azzurro del ct Luciano Spalletti (due volte) e l’esordio col Belgio nel suo Olimpico. E proseguito con prove sempre intrise di carattere e acume tattico come l’ultima gara da titolare a San Siro contro il Milan. E con reti peraltro decisive messe a segno contro il Venezia e il Lecce in campionato. E ora che è diventato un giovane in grado di prendersi pure responsabilità, Sir Claudio e il club vorrebbero blindarlo con un rinnovo da formalizzare entro fine mese. Per l’ex Primavera da 70 mila euro a stagione (in scadenza di contratto nel giugno 2026) è pronto un nuovo contratto fino al 2029 da circa mezzo milione. Un giusto riconoscimento per un giocatore che in prospettiva può diventare il nuovo capitano della Roma e un punto fermo per la nazionale. Che di centrocampisti così, che partono da lontano, spingono, attaccano e ritornano in copertura, ha bisogno per tornare grande.
Come ne ha assoluto bisogno in questa fase la squadra di Ranieri per far rifiatare uno tra Koné (apparso al di sotto delle aspettative a Bologna) e Paredes, o sulla trequarti proprio al posto di Pellegrini. Lui, Niccolò, intanto, vive il suo stato di grazia con la semplicità dei vent’anni che ha. E se va in campo dal primo minuto o come elemento fisso nelle rotazioni a partita in corso del tecnico, poco importa. Il tempo gioca a suo favore e il classe 2004 lo ha capito: "Ero dall’altra parte fino a poco tempo fa", cioè in Curva Sud, ha detto martedì sera durante la cena dell’Unione Tifosi Romanisti, ospite insieme a Baldanzi e Rosella Sensi che l’ha promosso pubblicamente: "Sarà il futuro della Roma". Proprio quei sostenitori di cui il centrocampista incarna lo spirito: da ormai certo partente a titolare, da uno dei tanti a gioiello nella Roma di Ranieri, tutti i sogni sono ormai possibili per Niccolò. Il piccolo grande gladiatore non ha paura di nulla.
Fonte: gazzetta.it