Roma vs. Shakhtar Donetsk. Lo stadio Olimpico è pieno. Sold out da giorni come se si dovesse giocare il derby.
Ma il campionato deve ancora iniziare e i biglietti introvabili non sono per l’avversaria, pur di caratura internazionale, né per la festa tra primo e secondo tempo, scandita dalla voce di Blanco.
Ogni singolo seggiolino è occupato da chi è lì per la Roma. La squadra si presenta ai tifosi quasi al completo. Perché la “magica” può ancora incantare. Quello dei romanisti è un popolo che si è svegliato da anni di letargo e delusioni.
Le ultime gioie della Roma
L’ultima festa, per lo scudetto, nel 2001. L’ultima volta che l’Olimpico si è stretto in un abbraccio è stato per l’addio di Francesco Totti prima, per quello di Daniele De Rossi due anni dopo.
Poi, solo speranze di poter tornare a invadere le strade e cantare a squarciagola “grazie Roma”. C’era stato quel lampo con Eusebio Di Francesco nella semifinale di Champions contro il Barcellona e anni in cui l’Europa è stata a un passo o a volte troppo lontana.
L’arrivo dello Special One
Poi all’improvviso un anno fa: José Mourinho. E qualcosa è tornato a brillare. Un piccolo barlume di “quella” magia che ha riacceso una fiammella. Sempre di più. La delusione della cessione di Dzeko è durata giusto il tempo di accogliere Tammy Abraham, che in quello stadio sembrava esserci nato.
Lo scorso campionato è stato una vera e propria altalena di partite belle e qualcuna da dimenticare, di successi come la vittoria del derby di ritorno e di sconfitte come quella in Conference contro il Bodo.
Un campionato in cui spesso la polemica di Mou contro gli arbitri ha prevalso sull’autocritica. Insomma, più che sui gradoni di un campo da calcio per i tifosi della Roma è stato come andare sulle montagne russe. Quest’anno più che mai.
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Il regalo Conference League
Perché si sa, i vuoti d’aria creano adrenalina. E la scarica di adrenalina è arrivata il 25 maggio 2022. Nella partita contro il Feyernoord la Roma vince la Conference League. Ed è stato solo l’inizio.
Il mercato giallorosso
Perché nella magica Roma hanno iniziato a piovere stelle: Celik, Matic, Dybala. La Joya nella capitale lo voleva anche Francesco Totti, che qualche settimana prima, con frasi dette e non dette, aveva lasciato sperare. E il capitano, si sa, non tradisce le aspettative dei suoi tifosi.
Paulo Dybala, un nuovo idolo
Per Paulo Dybala si è mobilitata la città. Seduto sui gradoni del Colosseo quadrato dell’EUR si è goduto lo spettacolo con gli occhi lucidi e con la voglia di “correre a giocare sotto la Curva Sud”, rigorosamente con la maglia numero 21.
AS Roma
Ha studiato la Roma dalla tribuna e dalla panchina prima dell’atteso esordio. In casa, contro il Tottenham, il 30 luglio dove l’assist per Zaniolo è subito servito. I due sembrano avere un’intesa perfetta che potrebbe addirittura allontare le insistenti voci di mercato sull’esterno numero 22.
L’attaccante ha grandi meriti, ha lavorato molto sul fisico (visti i tanti infortuni) e sulla testa: meno solista, sembra davvero che i nuovi stimoli lo stiano portando a lavorare molto per la squadra.
Il tassello mancante: Wijnaldum
E se è vero che agosto è il mese delle stelle cadenti, eccone un’altra piovuta proprio a Trigoria: Georginio Wijnaldum. O visto il numero di maglia scelto, il 25, sarebbe meglio parlare di regalo di Natale in anticipo.
Roma, quanti abbonamenti
Perché non è ancora finita. Il mercato da qui alla fine potrebbe continuare a regalare altre sorprese. Ma ad oggi tanto basta per essere sul podio degli abbonati: la Roma è 3ª in Italia con più di 36mila tifosi. Bisognerà aspettare la seconda giornata per vedere l’Olimpico pieno.
Si comincia infatti a Salerno, con Mourinho che avrà solo l’imbarazzo della scelta per mettere in campo una Roma che potrebbe essere la più bella degli ultimi 15 anni. Il condizionale è d’obbligo, ma non se si parla di mercato. Che sia stato il migliore degli ultimi tempi è un dato di fatto. Alla vigilia della prima giornata sembra esserci tutto: testa, cuore, esperienza, fisico, di chi è appena arrivato e di chi c’era già.
Non resta che aspettare il test sul campo. E Roma, stavolta, non fa’ la stupida.