Un'ora abbondante di conferenza stampa, tra aspetti che voleva sottolineare lui con vigore e le risposte alle curiosità dei giornalisti. Un'ora abbondante volata via agevolmente, perché quando prende la parola Ibra è sempre un piacere ascoltarlo, ma in sé per sé - mediaticamente parlando - è una tempistica molto più ampia del solito. E il motivo è semplice: il progetto del Milan Futuro è assolutamente centrale all'interno di quello rossonero complessivo, e aveva bisogno di essere illustrato in tutti i dettagli. Proviamo allora a condensare in punti quelli più pratici. Il vademecum del Futuro. Il capitano sarà Kevin Zeroli, colonna della Primavera della scorsa stagione e già "battezzato" dalla prima squadra (4 presenze per un totale di 35 minuti. Maximilian Ibrahimovic, primogenito di Zlatan, farà la spola tra Milan Futuro e Primavera. Sinergia con la prima squadra significa anche vicinanza in termini pratici.
Quindi, trasloco in corso a Milanello: la Primavera viene trasferita a Milano, al centro sportivo Vismara, e cederà al Milan Futuro l'intera struttura frequentata fino alla scorsa stagione: una palazzina nuova di zecca con club house, spogliatoi, palestra, centro medico, uffici e sale riunioni, e ovviamente i campi (uno con tribunetta). Cambierà il nome della struttura ovviamente: da Sports Center Primavera a Milan Futuro Sports Center. Tre terreni di gioco: il 4, il 5 e il 6. Il 6 è il cosiddetto esterno, ovvero quello visibile ai tifosi quando si arriva davanti al centro sportivo. Alcuni allenamenti quindi, in base alle scelte di Bonera e dirigenza ovviamente, potranno essere visibili. Anche gli orari delle sedute saranno, nel limite del possibile, gli stessi della prima squadra.
Qualche differenza, è chiaro, nei giorni delle vigilie, che saranno diverse per i due gruppi. Il primo avversario ufficiale c'è già: il Lecco di Francesco Baldini, che il Milan affronterà in Coppa Italia in riva al lago il 10 agosto. Il campionato di C invece scatterà il 25 agosto. Rossoneri sorteggiati nel girone B, quello del centro Italia. Fra gli avversari, la Ternana di Ignazio Abate, il Perugia nello stadio Curi dove il Diavolo vinse uno scudetto, il Pescara nell'impianto dove Van Basten segnò una tripletta storica.
Nel primo periodo le gare casalinghe verranno disputate a Busto Arsizio, dove è di casa la Pro Patria. Successivamente, terminati i lavori di adeguamento, il Futuro prenderà definitivamente casa sul campo della Solbiatese, a Solbiate Arno (Varese), a tre chilometri e mezzo da Milanello. Non un semplice direttore sportivo, ma il capo dello sviluppo dell'intera Academy (da non confondersi come ruolo col responsabile del settore giovanile, che era e resta Vincenzo Vergine).
Jovan Kirovski, primo "acquisto" di Ibra, che l'aveva conosciuto e apprezzato a Los Angeles nei Galaxy, curerà il mercato del Milan Futuro e la crescita dell'intera cantera sotto l'aspetto sportivo. "Avrà responsabilità da Futuro in giù", ha precisato Ibra. Rosa volutamente snella, quest'ultima. Si vuole evitare il rischio di dinamiche simili alla prima squadra, dove spesso ci si ritrova con giocatori che giocano poco o molto poco. Milan Futuro deve dare spazio a tutti, mettere minuti nelle gambe a tutti perché il primo obiettivo non è il risultato sportivo in senso stretto, ma svezzare e preparare talenti per la squadra A. Restare a guardare i compagni giocare, quindi, non ha senso.
Perciò, chi - a seconda delle settimane - non troverà spazio nel Milan Futuro giocherà con la Primavera, e a cascata con l'U18. Limiti di età permettendo, ovviamente. E' probabilmente la linea guida più importante di tutte: come ha detto Ibra, Milan e Milan Futuro saranno un "copia-incolla". O meglio: la seconda squadra seguirà minuziosamente il modo di lavorare della prima. Ovvero di Fonseca. Innanzitutto - Zlatan l'ha sottolineato con forza - le due rose saranno considerate sulla carta un'entità unica. La tattica, intesa come principi di gioco e come sistemi, sarà la stessa. La metodologia della preparazione, pur con qualche piccola difformità fisiologica, sarà la stessa. Il tutto nell'ambito di un gruppo di lavoro di una cinquantina di giocatori circa, dei quali 27-28 in prima squadra e 22-23 in seconda.
Fonte: gazzetta.it