I nostri stadi saranno anche vecchi e inospitali, gli interventi di “maquillage” non più rinviabili se vogliamo rimanere al passo con i tempi e non sprecare la chance che ci offre l’Europeo 2032. Ma resta il fatto che al momento questa è la stagione in cui si sono visti più tifosi sugli spalti degli ultimi 26 anni. Trascinate dalle milanesi e dalla Roma che fa un sold out dietro l’altro, le presenze “live” sono in crescita esponenziale e sono arrivate a 30.913 spettatori medi dopo 30 giornate. Era dal 1997-1998 (31.223), con il campionato a 18 squadre, che non si arrivava così in alto. La Serie A, nonostante tutto, torna ad avere un certo appeal, anche se le prime della classe in Europa sono ancora lontane. In testa al dato di spettatori medi c’è infatti la Bundesliga (39.414), seguita dalla Premier League che si attesta a quota 38.429. Più indietro la Liga (29.170), che nel 2022-2023 era di poco avanti alla Serie A, e la Ligue 1 molto più lontana (26.872). Ma la Francia è in progresso ed è quella che in proporzione cresce maggiormente rispetto ai dati della scorsa stagione con un +13,4%. Anche la Serie A è in miglioramento (+4,7%), mentre calano il campionato tedesco (-8,3%) e quello spagnolo (-1,4%) che risente soprattutto della chiusura del Camp Nou per i lavori di rifacimento, che hanno costretto il Barcellona a emigrare allo stadio olimpico del Montjuic.
In Italia la ripresa era già visibile la scorsa stagione, quando si era arrivati vicinissimi alla soglia dei 30mila spettatori medi. Il cambio di marcia c’è stato dopo la triste parentesi del Covid che ha pesantemente condizionato tre campionati di fila dal 2019-2020. La lontananza dagli stadi evidentemente ha fatto (ri) scattare la passione dei tifosi. Che non perdono occasione per fare notare l’aumento dei prezzi, sia delle singole partite, sia (in maniera inferiore) degli abbonamenti. Ma che spesso e volentieri vogliono godersi lo spettacolo dal vivo.
La squadra con la media spettatori più alta fino a qui è l’Inter che, trascinata da una stagione straordinaria, è a quota 72.908 spettatori con la percentuale di riempimento del 96,3%. Seguono a ruota i tifosi della Milano rossonera con 71.823 (94,8%), poi la Roma con 62.392 (92,4%). Anche Cagliari (16.123, 98,2%) e Juventus (39.617, 96%) sfruttano tutte le potenzialità dei loro stadi, così come l’Atalanta (14.708, 96,6%) che in una delle sue stagioni migliori deve fare i conti con i lavori di ammodernamento del Gewiss. Il dominio di Milano si estende a livello europeo: nella scorsa stagione infatti nerazzurri e rossoneri hanno avuto più spettatori di Real Madrid (penalizzato però dalla chiusura del Bernabeu), Bayern, Borussia, per non parlare del Psg. Solo Manchester United e Barcellona hanno fatto meglio: Inter e Milan in tutte le competizioni (campionato, Champions, Coppa Italia e Supercoppa) hanno totalizzato rispettivamente 1,97 e 1,86 milioni di spettatori totali nelle gare casalinghe. United (2,5 milioni) e Barcellona (2,3) le uniche ad avere avuto più spettatori in casa.
La questione stadio è sempre più centrale nel business delle società, alla costante ricerca dell’aumento dei ricavi. In attesa di capire cosa faranno definitivamente l’Inter, il Milan e le romane, si può affermare che quello che si sosteneva solo qualche anno fa, ovvero che il calcio in tv avrebbe desertificato gli stadi, è stato scongiurato. I dati di San Siro sono li a dimostrarlo: ci sono più di 75mila spettatori che due o addirittura tre volte la settimana vanno a vedere la partita. E tanti restano pure fuori...
Fonte: Gazzetta.it