Saluta il calcio Gianluigi Buffon. Con eleganza e discrezione l’ultimo dei Campioni del Mondo del 2006 ancora in attività. Uno dei - se non il - portiere più forte della storia del calcio. Deve averci pensato un bel po’. Erano già un paio d’anni che sentiva l’arrivo di quel momento in cui togliersi per l’ultima volta i guantoni. Poi però la passione comanda, il fisico ti sostiene. Ha scelto di ritirarsi a venti giorni dall’inizio della nuova stagione. Dopo aver completato il suo ventottesimo campionato, vestendo per ultima la maglia del suo Parma.
Ma deve averci pensato un bel po’. Non c’è dubbio.
Ha scelto un addio lontano dai riflettori. Noi sognamo di rivederlo per l’ultimo giro di campo, l’ultima partita con la maglia della Nazionale? Un affetto enorme lo ha travolto nelle ultime ore. Un post sui social in cui Buffon, leader della Nazionale campione del Mondo nel 2006, saluta così:
Carismatico, ma mai fuori dalle righe, supereroe tra i pali, ispirazione per un numero incalcolabile di bambini, ragazzi e portieri poi arrivati al successo. Nel suo futuro immediato sicuramente tanta famiglia, tanta nuova disponibilità per gli affetti più stretti, ma si parla già di un ruolo da capodelegazione con la nazionale. Lui ha già garantito il suo entusiasmo e la voglia di esserci ancora con quei colori che ha saputo difendere in cosi tante occasioni. Saprà trasmettere i valori che da capitano e senatore è sempre riuscito a veicolare in Nazionale e Club. E forse già non vede l’ora di cominciare.
Il ciao di Ibra a fine stagione
“Dico CIAO al calcio, ma sarò milanista per tutta la vita”. Questo 2023 ci ha già fatto commuovere parecchio. Ibra si prende tutta la scena all’ultima di campionato 2022-23 in Serie A Tim. San Siro gli fa dire ‘Wow. Non respiro, ma va bene...’ quando gli consegnano il microfono. Bandiere, lacrimi, ringraziamenti. Con il suo stile unico. Lascia il calcio l’anno dopo aver dimostrato ancora una volta quanto è Ibra con lo scudetto del Milan che ha contribuito a conquistare in campo, ma tanto, tantissimo anche fuori. Per chi lo vive allo stadio o da casa quello è il momento di ricordare le imprese, i numeri, le emozioni regalate in campo. Quello è il momento di risentire i brividi che solo i grandi campioni sanno dare.
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Van Basten, un altro addio d’agosto
Tra i campioni che hanno segnato la Serie A anche Marco van Basten. L’olandese scelse di dare il suo addio al calcio giocato il 17 agosto 1995: aveva 28 anni, ma i problemi fisici lo avevano costretto a lasciare, quattro interventi chirurgici alle caviglie. Anche lui, come Buffon, uno dei più forti nella storia nel suo ruolo. Il suo giro di campo lo fa il 18 agosto a San Siro, jeans, camicia rosa e una giacca di renna entrata nell’immaginario collettivo. Per un’icona del calcio moderno ogni dettaglio diventa storia.
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Il saluto di Totti
Forse l’addio vissuto da tutti con più emozione in tempi recenti è stato quello di Francesco Totti: 28 maggio 2017. Francesco Totti lascia il calcio e saluta la sua casa, lo Stadio Olimpico. Dopo aver scritto la storia con i colori giallorossi tatuati addosso arriva il momento di lasciare. Travolto dall’amore della sua gente, della sua città. Travolto dall’amore che lui stesso ha dato a quel pallone, a una carriera costruita e fondata sul talento, certo, ma anche su tutte le rinunce, sacrifici, sofferenze, vittorie, rivincite e trionfi. L’annuncio dell’addio anche in quel caso sui social. Su Facebook Totti lo aveva scritto: contro il Genoa sarebbe stata davvero la sua ultima partita. E poi le emozioni: il giro di campo, i regali, quel discorso al microfono, lo striscione ‘Speravo de morì prima...’
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La chat dei Campioni del Mondo
Cosa daremmo per poter dare un’occhiata a quella chat ‘Campioni del Mondo 2006’ in cui, come ha detto Gattuso, Buffon interagisce poco? Tanto. Sono rimasti uniti, sono rimasti campioni dopo aver realizzato quello che è il massimo traguardo per un calciatore. Quello che l’Italia non è riuscita neanche a provare ad inseguire nelle ultime due edizioni. E molti di quegli eroi si sono seduti in panchina, come Gattuso, Oddo e Nesta. In quest’ultima stagione si sono ritrovati in sei, cinque da allenatori e Buffon in campo, tra i pali del Parma. Fabio Grosso (Frosinone) e Alberto Gilardino (Genoa) che hanno trascinato le proprie squadre in serie A, poi Filippo Inzaghi (Reggina), e le meno fortunate avventure di Fabio Cannavaro (Benevento) e Daniele De Rossi (SPAL). Chissà cosa si staranno scrivendo in queste ore su quella chat i Campioni del Mondo: di sicuro l’ultimo a lasciare il campo tra quei campioni merita il suo giro di campo.