London is Red, Londra è rossa come l’Arsenal. E i Gunners sono ufficialmente l’anti Liverpool dopo che il 2-1 nel sentito derby della zona nord della capitale contro il Tottenham li ha portati soli al secondo posto a 4 punti di distanza dalla capolista, che ha comunque una partita da recuperare. La squadra di Arteta resta distante molto più che 4 punti dai Reds, perché ha difetti cronici che non riesce a risolvere come l’incapacità di finalizzare in zona gol che anche la partita con gli Spurs ha confermato.
Ma almeno non perde in Premier dal 2 novembre ed è l’unica grande a viaggiare ad un ritmo almeno vicino a quello del Liverpool. La vittoria dell’Arsenal è meritata. Ha controllato la partita, a tratti l’ha dominata nel primo tempo, quando anziché fare il gol l’ha subito, con Son che al 25’ ha portato avanti gli Spurs (schiacciati nella propria area per i primi 20’) con un bel tiro al volo deviato involontariamente da Saliba. La reazione è quella che ha messo i Gunners da soli al secondo posto: vero che il pari è uno sfortunato autogol di Solanke, ma il gol del vantaggio di Trossard è la giusta ricompensa. Arteta ha difensori formidabili come Gabriel, migliore in campo, e un talento potenzialmente grande in Miles Lewis-Skelly, 18enne sempre più a proprio agio come terzino sinistro.
Il problema è che i suoi non segnano: anziché una cooperativa del gol, hanno nei calci d’angolo la loro arma migliore e un centravanti in Kai Havertz che colleziona occasioni sbagliate. Basta per il secondo posto, ma come nelle ultime due stagioni l’idea è che senza quel centravanti dal gol facile che non riesce a trovare sul mercato (ci sono ancora due settimane per provarci…) l’Arsenal non possa fare quel passo decisivo che le manca per vincere. Di sicuro non può farlo il Tottenham: in Premier la squadra di Postecoglou ora non vince da 5 partite (ne ha perse 4) e veleggia in un anonimo 13° posto. Gli Spurs hanno una serie impressionante di infortuni (in infermeria anche Vicario e Udogie, che non torneranno prima di fine febbraio nella migliore delle ipotesi), ma questo non impedisce a Postecoglou di giocare sempre all’attacco, di chiedere ai suoi di provarci sempre e comunque anche se come centrale difensivo c’è un 18enne come Archie Gray che gioca (molto bene) fuori ruolo e nella ripresa l’unico davanti alla difesa era il 18enne Lucas Bergvall, uno che di solito fa il trequartista. Il Tottenham sta chiedendo troppo agli stessi giocatori da troppe partite: per battere l’Arsenal, l’anti Liverpool, sarebbe servito di più.
Il Newcastle non si ferma più. Come Alexander Isak, il centravanti più in forma della Premier che con la doppietta che contribuisce a stendere 3-0 il Wolverhampton arriva a 8 partite consecutive di campionato in gol: solo altri tre giocatori nella storia ci sono riusciti. Tonali e compagni con la vittoria fanno 6 successi di fila in Premier (9 in tutte le competizioni, record del club eguagliato) e salgono a quota 38 punti, scavalcando il Chelsea al quarto posto. I Wolves restano a 16 col secondo k.o. consecutivo. Finisce con una sconfitta la nuova prima volta di David Moyes da tecnico dell’Everton: a Goodison Park passa 1-0 l’Aston Villa, con gol decisivo di Watkins. La squadra di Emery, al secondo successo di fila, raggiunge il City a quota 35, l’Everton resta nei guai a 17 col terzo ko consecutivo. Nei guai è anche il Leicester, steso 2-0 in casa dal Crystal Palace: Foxes penultime con 14 punti, le Eagles raggiungono il Tottenham a quota 24.
Fonte: gazzetta.it