Gli sono bastati due minuti per fare ciò che da un anno a questa parte gli riesce sempre molto bene. Entrare, segnare e soprattutto avvisare. Sì, avvisare che lui, Luka Jovic, là davanti - quando la riga della porta diventa vicina vicina - c'è sempre. Luka, poi, ha un'ulteriore abilità: di solito la butta dentro quando intorno a lui iniziano a danzare i punti interrogativi. Martedì sera, nel Trofeo Berlusconi, quei miseri due minuti gli sono serviti per riportare il Milan in vantaggio e ricordare a tutti - dove per tutti si intende proprio tutti: tifosi e persone che lavorano a Milanello e Casa Milan - che magari il Diavolo un buon vice Morata ce l'ha già in casa, e non è così strettamente necessario guardarsi intorno. Tra l'altro è andato a festeggiare sotto la Sud con molta convinzione, come uno che sa di aver dato un messaggio importante - e infatti è proprio così - nel momento opportuno. Insomma, portare a Milanello una faccia nuova come alter ego di Morata sembrava maggiormente di attualità fino a due-tre settimane fa, poi i fari si sono un po' spenti.
Anche perché il nome che interessava davvero a Fonseca, ovvero Abraham, è una pista molto complicata. Un po' perché negli ultimi giorni sul centravanti inglese è piombato il West Ham, e un po' perché la Roma non vuol sentire parlare di altro che non sia una cessione cash. Con una richiesta sui 30 milioni. Inutile dire che il Milan approfondirebbe l'argomento soltanto in caso di prestito. Ci sono quindi buone possibilità che Jovic rimanga dov'è, sia perché Fonseca ha speso parole dolci per lui pubblicamente, e anche perché i numeri restano pur sempre dalla sua parte: nella passata stagione ha fatto 9 gol in 1.243 minuti, ovvero uno ogni 138. Non male per un riservista. E, a proposito di numeri, Luka si è appena messo ufficialmente sulle spalle la numero 9 che era di Giroud. Da parte del club, non esattamente un segnale di divorzio imminente.
La situazione? Decisioni definitive non ne sono ancora state prese da parte del club. La cui prima mossa, a inizio estate, è stata accorta: far scattare a prescindere il rinnovo per un'altra stagione, in modo da cautelarsi di fronte a qualsiasi scenario. Se qualcuno lo vuole, deve necessariamente mettere mano al portafogli; se Luka resta, è sereno fino al prossimo giugno. Massima attenzione, allora, a queste due ultime settimane di mercato. La sensazione, netta, è che Fofana possa non essere l'ultimo colpo in entrata. Ma, allo stesso tempo, l'attenzione della dirigenza pare orientata a rimanere ancora nel cuore del campo. Il nome è quello di Samardzic, jolly utilizzabile sulla trequarti o da mezzala in un 4-3-3.
Fonte: gazzetta.it