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Calcio

Lautaro, crisi senza fine: da marzo ha segnato solo al Frosinone. "Ora zitto e al lavoro"

Francesco Pietrella
Lautaro, crisi senza fine: da marzo ha segnato solo al Frosinone. "Ora zitto e al lavoro"N/A
Mea culpa del capitano nerazzurro dopo il derby: "Sono in ritardo". Nella stagione scorsa è stato capocannoniere in A e Coppa America, ora vanta un gol nelle ultime 13 gare

La collezione primavera-estate-autunno non gli dona. Il rapporto tra Lautaro Martinez e la Serie A sta diventando conflittuale, quasi strano, soprattutto perché ha vinto scudetto e Coppa America da capocannoniere. In campionato, però, ha racimolato un solo gol nelle ultime 13 partite. Dal 4 marzo 2023 a oggi ha punto soltanto il Frosinone, poi è sempre rimasto a secco. Contro il Milan ha realizzato l’assist per Dimarco, ha creato un paio di occasioni e giocato di sponda avviando contropiede, ma niente gol. "Quando uno si sente in ritardo come mi sento io...", ha detto. Eccola qui la chiave. Il problema è la condizione. Lautaro è rimasto fuori dall’undici visto in campo all’Etihad proprio per giocare il derby a mille all’ora, ma è rimasto imbrigliato nella morsa di Gabbia e Tomori.

Un “Toro” diverso dal solito, più costruttore che punta. L’anno scorso ha segnato 24 gol e ha vinto il titolo di capocannoniere, ma i lungi viaggi e il poco riposo sembrano averlo fiaccato un po’, almeno in queste prime quattro partite. Fin qui, eccezion fatta per l’esclusione contro il Lecce a causa di un infortunio, le ha giocate tutte dall'inizio. A Monza è stato sostituito al 56’ dopo una prova ombrosa, mentre nel derby ha alzato un po’ il livello per dare una scossa. Non è servito: “Non siamo stati noi - ha raccontato nel post partita -, e quando l'Inter non fa l'Inter non vince”. E anche se Lauti non fa Lauti: 13 palle perse, 14 tocchi, una heat map che evidenzia la sua netta distanza dalla porta. L’unico dato positivo sono le occasioni create: ben 3. Tra cui un assist.

L’estate di Lautaro è stata impegnativa: dopo aver vinto lo scudetto è partito per gli Stati Uniti, dove l’Argentina ha giocato e vinto la Coppa America. Ha giocato ad Atlanta, a East Rutherford e a Miami Gardens, poi è volato a Houston per i quarti di finale e infine è tornato a East Rutherford per la semifinale, salvo poi segnare il gol decisivo in finale all’Hard Rock di Miami. Migliaia di chilometri involo. Prima di giocare così così contro il Monza aveva affrontato un viaggio di 14 ore per Buenos Aires, giocato due partite con l’Argentina in due città diverse e poi è rientrato subito ad Appiano per affrontare la sfida coi brianzoli. Un iter complicato. Il mantra del dopo gara è stata “lavorare in silenzio”. La traduzione è che gli servono i gol. Nel post derby, Lautaro non si è nascosto. "Lavorare, lavorare, lavorare. Serve questo - ha detto il capitano nerazzurro -. Abbassare la testa e pedalare, alzare il livello: io per primo, da capitano. Sento le responsabilità addosso e oggi non abbiamo fatto quanto preparato, approcciando male la partita". Sul suo momento no: "So che sono in ritardo rispetto all'anno scorso. Ma sarò il primo ad arrivare ad Appiano, zitto, per aiutare la squadra".

Fonte: gazzetta.it