"Un giorno indimenticabile che ci siamo guadagnati con tanto lavoro grazie a un gruppo incredibile e tifosi magnifici". Questo è il 22 aprile 2024 secondo Lautaro Martinez. Il capitano dell'Inter presenta la sfida contro il Torino sul Matchday program dei nerazzurri e si racconta: "Fin da bambino ho affrontato ogni sfida con l’obiettivo di crescere, sono andato via di casa a 15/16 anni inseguendo un sogno e passo dopo passo ho raggiunto tanti traguardi che avevo sempre desiderato. Ogni tappa e ogni inizio è stato prezioso: il primo gol al Racing, il primo in Nazionale, il primo all’Inter... Da quando sono arrivato a Milano ho trovato gente che mi ha voluto bene e che mi ha aiutato e tifosi che ci hanno sostenuto in ogni luogo con la stessa forza". Delle date impresse nella testa del Toro ci sono il 2021 e il 2023: "Sono le date della nascita dei miei figli. Mi hanno cambiato la vita, è come se fossi rinato anche io. E poi del mio matrimonio... Agustina mi è sempre stata vicino dal primo giorno e mi ha reso migliore". Nel cuore c'è anche la vittoria del Mondiale con l'Argentina: "Un motivo di orgoglio, per la mia famiglia, per il nostro Paese". Dopo aver ricordato che i suoi piatti preferiti sono l'asado e il pastel de papas, Lautaro rivela le sue passioni ai tempi della scuola: "Da piccolo mi piaceva studiare matematica e biologia, mi piacevano i numeri e tutto quello che raccontava la vita. Il calcio c’è sempre stato, fin dalle origini, l’idolo era Radamel Falcao, un attaccante che mi ha ispirato per la sua maniera di vivere e giocare. Il soprannome "Toro" invece me lo sono guadagnato al Racing, me lo hanno dato due compagni quando sono arrivato, dicevano che calciavo forte, che avevo tanta potenza e che era difficile fermarmi, il “Toro” è nato da lì".
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Lautaro: "Perché mi chiamano Toro? Al Racing due compagni mi dissero che..."
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