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Calcio

Lautaro può davvero vincere il Pallone d'oro? Se lo giocano lui e altri tre

Alessandro Grandesso
Lautaro può davvero vincere il Pallone d'oro? Se lo giocano lui e altri treN/A

Stavolta sarà guerra all’ultimo voto. E nulla è scontato. Neanche per chi aveva un comodo margine di vantaggio da far valere, dopo aver vinto la Champions da protagonista, come Vinicius. Il brasiliano sembrava aver staccato la concorrenza dei principali bomber rivali Mbappé, Bellingham e Haaland, ma adesso deve fare i conti con un paio di nuove candidature di peso. Non solo Rodri, re di Premier con il City e della Spagna regina d’Europa, ma soprattutto Lautaro Martinez che ha alzato la Coppa America da miglior marcatore, dopo aver conquistato lo scudetto da capocannoniere con l’Inter. Abbastanza per figurare tra i favoriti alla successione del connazionale Messi.

Anche secondo l’Equipe che fa parte del gruppo editoriale di France Football, il mensile che assegnerà il trofeo il 28 ottobre, a Parigi. Nella capitale francese, in autunno, a prendersi la scena al teatro Chatelet fu appunto Leo. L’ottavo trionfo personale della Pulga dipese soprattutto dal Mondiale vinto in Qatar a spese della Francia di Mbappé. Domenica, è arrivata pure la Coppa America, 45° trofeo personale. Nessuno ha vinto più di lui, ma non dovrebbe bastare per un altro Pallone d’oro. Anche perché il prepensionamento in Florida all’Inter Miami ne ridimensiona statuto e pretese, e in finale all’Hard Rock Stadium il fuoriclasse è uscito per infortunio, senza gol. A fare la differenza è stato il compagno di squadra in forza all’Inter, quella di Milano, Lautaro Martinez. Un sigillo, il quinto in competizione, da leader al termine di una lunga stagione di alto profilo, dove da capitano ha trascinato i nerazzurri alla conquista della seconda stella, ricamando lo scudetto con 24 sigilli e 6 assist. Senza dimenticare la rete decisiva in Supercoppa e i due gol di Champions, esaurita prematuramente agli ottavi.

L’ascesa di Lautaro però è stata costante. E la traiettoria virtuosa dovrebbe tradursi nella classifica del Pallone d’oro, dove lo scorso anno raccolse solo quattro punti, piazzandosi appena ventesimo. Quest’anno, Lautaro può puntare al primo posto, anche se non va dato nulla per scontato. Perché, come sottolineava ieri l’Equipe, le variabili da prendere in considerazione sono molte e i pretendenti non mancano. Non solo Vinicius che è stato eliminato ai quarti di Coppa America. Gara saltata per squalifica. Insomma, il brasiliano ultimamente ha perso un po’ di credito. Sono salite invece le quotazioni di Rodri, perno del City di Guardiola e della Roja del bel gioco. Ma lo spagnolo paga dazio per il ruolo, meno esposto. Rari sono i centrocampisti ad aver fatto breccia nel cuore della giuria del Pallone d’oro, anche se Rodri parte dal quinto posto dell’ultima classifica. Nella lista dei 30 nominati del 4 settembre, dovrebbe perdere terreno pure Erling Haaland, piazzatosi in autunno a 105 punti da Messi. Quest’anno le cose sono andate meno bene per il norvegese.

I gol del capocannoniere di Premier sono calati, la Champions è finita ai quarti e l’Europeo se l’è visto da casa. Mbappé, terzo a 192 punti da Messi, ha segnato come mai in passato: 44 reti in tutto con il Psg, laureandosi per la quinta volta consecutiva capocannoniere di Ligue 1, vincendo la classifica marcatori di Champions, da dove però è deragliato in semifinale senza segnare. Come in quella di un Europeo vissuto con naso rotto e gambe pesanti. La presentazione da superstar di ieri al Bernabeu non influirà nei conteggi per il Pallone d’oro, difficilmente raggiungibile per l’altra stella del Real Madrid Bellingham, poco ispirato in Germania, nonostante il gol in rovesciata alla Slovacchia. E poi c’è Kane, autore di 44 gol con il Bayern Monaco, ma sempre a zero titoli in carriera. Non abbastanza per spaventare Lautaro.

Fonte. Gazzetta.i