Partiamo dal presupposto che chi ama il calcio non può non amare Francesco Totti. Se si pensa al termine "bandiera" relativa ad un calciatore simbolo per una singola squadra, probabilmente il nome dell'ex numero 10 della Roma è il primo che salta alla mente di ogni appassionato di questo sport, e non solo.
Totti è stato un giocatore che ha unito tutti gli italiani, a prescindere dai colori della propria squadra del cuore, e forse questa è stata la partita più bella vinta da Francesco, di pari valore alla gioia che ha dato ai tifosi della Roma durante l'intera carriera.
Le migliori frasi di Francesco Totti
Ci sono frasi e parole che hanno fatto capire al mondo intero l'uomo Francesco Totti, oltre quello che ha dimostrato in campo con le sue doti tecniche.
Totti e la Roma
Essere romano, tifoso e capitano della Roma ha reso Francesco Totti l'idolo della tifoseria giallorossa, sin dalla sua prima partita giocata il 28 marzo 1993 contro il Brescia.
1. "Avrei potuto vincere molto con altre squadre, ma sono orgoglioso di ciò che ho fatto con questa casacca. Altri trionfi con una maglia diversa non mi avrebbero dato le stesse emozioni che ho provato qui da capitano".
2. "Adesso dicono che è stato un mio limite il fatto di non aver mai cambiato squadra. In realtà era il mio sogno fin da bambino. Qui ho tutto e sto bene, si vince poco ma è stata una scelta di vita. Quello che dice la gente non mi interessa, se mi criticano nonostante i miei 200 gol vuol dire che di calcio non capiscono niente".
3. "Mi piace questa sensazione di essere nato e cresciuto nella città più bella del mondo. Quando i calciatori delle altre squadre, soprattutto straniere, vengono a giocare a Roma, quasi sempre fanno un giro turistico in pullman fra le bellezze della città".
L'umiltà e il rispetto
Essere Francesco Totti significa essere un condottiero ma avendo sempre rispetto per i compagni di squadra e per chi ha contribuito a scrivere la storia del calcio.
4. "A me sinceramente la parola leader non mi è mai piaciuta, più che altro mi metto a disposizione della squadra. È normale che io mi senta un giocatore importante, quello sì, però io alla fine rispetto tutti nella stessa maniera. Non è perché io sono Totti, sono romano, romanista e capitano, devo avere più considerazione degli altri. Per me sono sullo stesso livello, perciò cerco di confrontarmi con loro nella maniera migliore".
5. L'augurio più grande che posso fare a tutti i ragazzi e ai calciatori che avranno l'opportunità di indossare la maglia numero 10 della Roma è di scambiarla un giorno con un grande campione come Messi. Tutti devono avere questa possibilità. La maglia numero 10 è la mia seconda pelle, ma tutti dovranno avere la possibilità di cullare quel sogno, di indossarla e soprattutto di onorarla.
6. "Mi piace ricordare Maradona come se fosse ancora qui. Le emozioni che ci ha dato sono inequiparabili. Per me è stato una persona straordinaria, avevo un ottimo rapporto con lui, e nel rettangolo di gioco, l'ho sempre detto, lui è il calcio, il pallone. Nessun altro giocatore al mondo può riuscire a fare quello che ha fatto lui. Per me è come se non fosse morto, mi piace ricordarlo così".
7. Grande Alex (Del Piero ndr.), ho saputo che comincerai una nuova avventura con la squadra a Sidney, in Australia. Provo un senso di nostalgia in un momento come questo, perché abbiamo percorso un lungo tratto del cammino della nostra vita insieme. Abbiamo combattutto tante battaglie, da avversari, ma sempre con grande rispetto. Sono state a volte sfide aspre, ma non hanno mai scalfito il nostro rapporto di stima reciproca. Oggi, con questo saluto, avverto un pizzico di tristezza. Ma sono molto contento, per un campione come te le sfide non finiscono mai. Inoltre la tua tecnica e il tuo modo di essere, rappresenteranno sempre il migliore spot possibile per l'Italia e nel mondo".
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Totti e la nazionale
L'unica altra maglia vestita da Francesco Totti durante la sua lunga carriera è stata quella della nazionale italiana: un'avventura culminata con la vittoria dei Mondiali in Germania nel 2006.
Oltre al trionfo di Berlino, alla nazionale è legato l'inizio del gesto tecnico per eccellenza di Totti, in occasione della semifinale tra Italia e Olanda agli Europei del 2000:
8. "Nun te preoccupà, mo je faccio er cucchiaio".
L'addio
E se parliamo di frasi che rispecchiano la personalità di Francesco Totti, non possiamo non ricordare due passaggi della lettera scritta per l'ultima partita giocata con la maglia della Roma:
9. "Scusatemi se in questo momento non ho chiarito i miei pensieri e non ho fatto interviste, ma spegnere la luce non è facile. Adesso ho paura, e non è come quando devi segnare un rigore. Concedetemela, stavolta sono io che ho bisogno di voi e del vostro calore, quello che mi avete sempre dimostrato".
10. "Mi levo la maglia per l'ultima volta, la piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai".