Miralem Pjanic, tra gli ospiti di Supertele su DAZN, ha parlato prevalentemente del suo passato in Italia con le maglie di Roma e Juventus. Non prima però di un commento rapido sulla nuova avventura con lo Sharjah negli Emirati Arabi: "Un nuovo inizio per me. Mi sto abituando un po' alla volta, sono molto contento di questa nuova sfida e non vedo l'ora di fare tre anni qui e dedicare la mia esperienza ad un nuovo Paese".
Roma
"La Roma è stata la scelta più importante della mia carriera. All'inizio non ero convinto di trasferirmi in Italia, Luis Enrique e Sabatini mi volevano insistentemente e mi hanno portato a fare la scelta migliore della mia carriera. In cinque anni purtroppo non abbiamo vinto niente, ma eravamo tutti calciatori di alto livello: è mancata la capacità di trattenerli tutti in quegli anni. Sono molto contento per la vittoria in Conference League. Penso con la nuova dirigenza abbiano trovato stabilità, fanno grandi cose e hanno portato uno dei migliori allenatori nel gestire una piazza del genere. Questa chimica ha subito portato frutti".
Juventus
E' stato un altro step importante nella mia carriera. Con la Juve ho iniziato a vincere titoli e a giocare le finali di Champions. Con Allegri sono diventato più maturo, anche Sarri è un grandissimo allenatore. La dirigenza all'epoca era perfetta, ho passato quattro anni straordinari e mi sentivo arrivato ad un punto nel quale volevo rimettermi in gioco. La Juventus ora è molto criticata, i giocatori devono prendersi delle responsabilità perché non può essere sempre il mister colpevole. Hanno un allenatore molto valido, a volte le critiche sono esagerate. Si deve ritrovare equilibrio e i giocatori devono capire che bisogna dare di più".
Barcellona
Pensavo fosse giusto provare una nuova esperienza in un club come il Barcellona. Non sapevo che il Barça fosse in quel momento lì, è stato molto complicato. Non mi sarei mai aspettato di trovarli in una situazione del genere".
Nazionale
"Il rifiuto di giocare l'amichevole contro la Russia? Ho ricevuto la chiamata del direttore sportivo della nazionale e mi ha spiegato questa possibilità, io ho detto che in questo momento non ha nessun senso. La Uefa e la Fifa li ha messi da parte, il mondo intero soffre per questa situazione e noi dovevamo essere i primi a fare una cosa del genere? Facciamo una figura non bella. Non ce l'ho con nessun giocatore russo, ma se tutti hanno scelto di schierarsi contro questo presidente (Putin, ndr) noi dobbiamo seguirli".
Dzeko
"Edin è un giocatore molto importante, chiaramente lo sfrutti meglio se gli fai iniziare le partite. Ha bisogno di minuti, dentro una squadra fa la differenza. Ora è in una situazione nuova per lui, anche se adesso Lukaku è infortunato. Averlo è sempre un bene, ha sempre fatto i suoi gol. E' affidabile, vorrà sempre farsi trovare pronto".