Per la serie “dimmi quante rughe hai e ti dirò che lavoro fai”, ecco le vacanze di Natale di Paulo Fonseca: tra Natale e Capodanno, altro che feste, si gioca la panchina del Milan. Tre appuntamenti in due settimane, in difficoltà crescente. Stasera a Verona, ultima trasferta di campionato dell’anno. Il 29 dicembre, in casa, chiusura del 2024 contro la Roma. Il 3 gennaio, a Riad, semifinale di Supercoppa italiana contro la Juventus. Fonseca ha bisogno di risultati per tenersi la panchina. La situazione è stata complessa altre volte in stagione e Fonseca, prima del derby, era appena un filo: avesse perso, sarebbe stato esonerato. Questa volta non siamo così vicini alla rottura ma insomma, c’è tensione. Fonseca in conferenza stampa ha detto di non sentirsi in bilico: “Onestamente no. Non mi sento a rischio. Se guardiamo i risultati abbiamo molto da fare, ma sappiamo che cosa dobbiamo cambiare in questa squadra”. Il club non si è mosso concretamente con altri allenatori ma la classifica, è chiaro, ora è pesante. Il Milan è a 14 punti dal primo posto e a 8 punti dal quinto, che potrebbe qualificare alla Champions. Ottavo posto. Le vittorie contro Inter e Real Madrid sono due medaglie e cambiano faccia alla stagione, ma il bilancio resta negativo. Qual è la partita più difficile? Beh, la terza.
La Juventus è un’avversaria superiore a Verona e Roma – nessuna delle tre è in un buon momento – e Riad cambia lo scenario. La Supercoppa è uno dei quattro obiettivi stagionali del Milan, perdere quella partita significherebbe scendere a tre, con lo scudetto ormai inarrivabile e la Champions abitata da squali. Dura… Verona-Milan però è insidiosa perché arriva dopo le polemiche su Theo Hernandez ed è seguita da nove giorni senza partite, caso unico in una stagione, al netto delle pause per le nazionali. I pensieri, in quei nove giorni, potrebbero rincorrersi. Anche con Natale di mezzo. Fonseca se la giocherà alla sua maniera. A Verona, avanti con i ragazzi: Jimenez preferito a Theo Hernandez. E ancora, il 4-2-3-1 come struttura base e i comportamenti al centro delle sue analisi. Theo Hernandez è insufficiente per applicazione, negli allenamenti e in campo? Va in panchina. Jimenez gioca un’ottima partita? Resta titolare, anche se ha 19 anni. Fonseca se la gioca con coerenza, dà peso ai comportamenti, chiede di fare la cosa giusta. Un gran bel modo di giocarsela. Filippo Terracciano a centrocampo. La novità del Milan per l’anticipo di questa sera a Verona può essere un fuori programma da ex. Terracciano a Verona è nato e con il Verona ha giocato fino a gennaio, quando il Milan lo ha acquistato guardando al futuro. Un esterno che può giocare su due fasce e, se necessario, in mezzo al campo. Fonseca ieri lo ha provato anche in quella posizione, per una soluzione alternativa: Terracciano centrocampista centrale assieme a Fofana, con Reijnders più avanti, sulla trequarti. È l’ipotesi più probabile per Verona-Milan. La soluzione darebbe al Milan più impatto fisico e riporterebbe in panchina Mattia Liberali, titolare contro il Genoa domenica sera. Il margine di manovra per Fonseca, del resto, è minimo. Il Milan ha pochissime alternative da metà campo in su, per le assenze di Pulisic, Morata, Loftus-Cheek, Okafor e Jovic, più Musah che avrebbe potuto essere un trequartista atipico. L’esclusione di Liberali darebbe una nuova soluzione per il secondo tempo: con Vos non convocato, l’unica punta in panchina sarà Camarda.
Fonte: Gazzetta.it