Rafa Leao sta bene, si vede. È un ragazzo felice, fa due gol al Cagliari, posta le prime foto con i suoi bambini: chi è appassionato di calcio non può non essere felice per lui e per quello che mostra quando sta bene. Leao ha parlato in conferenza stampa ai giornalisti portoghesi e ha teso una mano a Fonseca, da ragazzo saggio. L'allenatore lo ha mandato in panchina, a lui chiaramente non piace ma non sarà questo a buttarlo giù. Non ora. Queste le sue frasi più interessante, divise per argomento. "Sono cose che succedono. Non ho nulla contro il mister. È una questione risolta. Non mi piace stare in panchina, voglio sempre aiutare la squadra. Il mister deve prendere le decisioni. Sia in Nazionale che al Milan, do sempre il massimo per aiutare la mia squadra".
L'ultima è una frase di routine, le prime due no, per nulla. Bel segnale per il Milan. "Devo essere più egoista davanti alla porta. Sono cresciuto guardando giocatori come Ronaldinho e Robinho, che non avevano quel senso del gol. Sin da bambino, il mio obiettivo era dribblare gli avversari, fare assist, bei passaggi. Non ho mai avuto una propensione naturale per il gol. A 25 anni, il calcio è cambiato completamente. Ora si guarda più alle statistiche. Voglio essere all'altezza di fare gol e assist. Puoi fare una grande partita, ma se non segni o fai assist, dicono comunque che hai giocato in modo mediocre. Voglio essere più decisivo". I milanisti sorridono (e anche chi lo ha comprato al fantacalcio). Leao ha risposto a una domanda sulle critiche fatte recentemente da Billy Costacurta sulla sua poca intensità: "Non sono d'accordo. Sto facendo grandi stagioni al Milan e questa stagione è appena iniziata. Non sono il giocatore perfetto, ci sono momenti in cui posso fare molto meglio ma sono molto autocritico. Queste critiche non mi abbattono. Ho persone al Milan e in Nazionale che mi aiutano a crescere".
"Mi piace molto essere al Milan e cerco sempre di dare il meglio di me. Sento molta fiducia nel club e in nazionale. Quando le cose non vanno bene, la gente critica. Se dessi peso alle critiche negative, il mio stato mentale ne risentirebbe. Sono al Milan da cinque anni e mi sono abituato". In queste frasi, può esserci un pezzo della stagione di Leao e del Milan. La situazione non è semplice ma Rafa a Cagliari è stato l'ultimo dei colpevoli. Anzi, il migliore del Milan. È stato criticato tanto, forse troppo, ma da qui riparte con una vecchia certezza: solo lui sa quanto può essere forte.
Fonte: Gazzetta.it