È arrivato il tempo dei saluti. Luis Alberto è pronto a volare in Qatar per sostenere le visite mediche con Al-Duhail. Si chiude dopo otto stagioni la sua storia con la Lazio. Ieri pomeriggio, gli ultimi dettagli fissati dal suo entourage con il club qatariota. Dalla Spagna, dove è in vacanza, il fantasista si sposterà in Qatar a inizio settimana: le visite mediche prima di passare alle firme per accordi già definiti. Luis Alberto avrà un ingaggio di 8 milioni di euro stagione per 3 anni dall’Al-Duhail.
Alla Lazio, che lo aveva sotto contratto fino al 2028, andranno 12 milioni con alcuni bonus (il 25% della rivendita al Liverpool). "L’anno prossimo non farò parte del progetto. Ho chiesto al club di andare via. Non prenderò più un euro dalla Lazio...", così il 12 aprile, al termine della gara interna con la Salernitana, Luis Alberto aveva annunciato la sua partenza. Dribblando tutti a cominciare dalla società biancoceleste con cui nello scorso settembre aveva rinnovato il contratto in scadenza nel 2025. Tante altre volte aveva manifestato la voglia di essere ceduto, magari per tornare a giocare col Siviglia. Tutto poi veniva puntualmente ricomposto. Adesso invece la storia è finita. Tra stanchezza e voglia di lasciarsi reciproca. Ai titoli di coda otto stagioni impreziosite dalle giocate del Mago, ma anche appesantite da contrasti e polemiche senza esclusioni di colpi. Arrivò nell’estate del 2016 dal Liverpool dopo un’annata in prestito al Deportivo La Coruna. Tante difficoltà di ambientamento nel primo anno. Arrivando sino alla decisione di smettere di giocare per fare il pittore. Lo fece desistere il d.s. Igli Tare. Aveva fatto riprendere i suoi colpi in allenamento e nel suo ufficio gli disse: "E uno che gioca così vorrebbe lasciare il calcio?". Lo ascoltò e cominciò a brillare nella squadra di Simone Inzaghi. Prima da spalla di Immobile e poi a centrocampo.
Con la Lazio 307 partite e 52 gol (tra cui quello che avviò il successo in Supercoppa del 2019 contro la Juventus di Sarri) che sono quasi tutti vere perle. Un valor aggiunto spesso per la Lazio. Genio col pallone ma anche la sregolatezza di un carattere difficile da gestire non solo per le sostituzioni mai digerite. Con Sarri sembrava aver trovato una nuova dimensione dopo un approccio complicato (nel primo ritiro estivo si presentò con 5 giorni di ritardo...). Un anno fa sembrava poter diventare il leader della Lazio lanciata verso il secondo posto in classifica e il ritorno in Champions. Il rinnovo del contratto a 4 milioni a stagione (ora ne prenderà il doppio) per altri cinque anni come patto per andare avanti insieme. Nella stagione appena conclusa è riaffiorata la sua discontinuità. Con Tudor il rapporto si è sbriciolato del tutto. Escluso dai convocati nella gara con l’Empoli del 12 maggio causa un impegno non ritenuto all’altezza in allenamento. Ha chiuso tra le lacrime in panchina contro il Sassuolo, sperando in una passerella finale all’Olimpico che gli è stata negata da Tudor. Ora è già nei ricordi. Da mesi la Lazio pensa al suo sostituto. Scrutando Colpani del Monza o Stengs del Feyenoord, obiettivi però complicati. Intanto va avanti la trattativa per Dele-Bashiru dell’Hatayspor.
Fonte: Gazzetta.it