Due colossi. Due colonne per le rispettive nazionali. Ma pure due “traditori”, se visti con gli occhi dei tifosi interisti. Molto di Belgio-Slovacchia, match che oggi a Francoforte chiuderà la prima giornata del Gruppo E in cui ci sono anche Romania e Ucraina, passerà dal duello tutto muscoli tra Romelu Lukaku e Milan Skriniar. I due hanno condiviso gioie e dolori nerazzurri per tre stagioni, osannati dai tifosi capaci di sommergerli con un affetto che dopo il cambio di maglia non hanno più ritrovato. Dopo due stagioni a tutta con Conte, Lukaku si è prima immalinconito al Chelsea, poi è tornato dove sembrava portarlo il cuore, salvo cambiare ancora idea la scorsa estate, infastidito per non aver giocato da titolare la finale di Champions contro il City, quando Inzaghi gli preferì il mestiere di Dzeko. Big Rom è poi finito in prestito (il suo destino, a meno che gli arabi non cambino il finale) alla Roma, dapprima osannato poi normalizzato per quella tendenza di perdersi quando il gioco si fa duro. Diversa la storia di Skriniar, che l’Inter sembrava davvero averla sottopelle malgrado quel nome “infelice”.
Arrivato dalla Samp nel 2017, Milan ha portato anche la fascia nerazzurra al braccio. Poi è arrivata la grana del contratto, con l’Inter che ha prima rifiutato 50 milioni dal Psg convinta che il difensore avrebbe rinnovato e poi lo ha visto andare a Parigi in scadenza. Una beffa, per due luminari dei parametri zero come Marotta e Ausilio. Anche Skriniar è andato a prendere più soldi perdendo però il sorriso. E pure la maglia da titolare nei momenti clou della stagione, con Luis Enrique che al fianco di Marquinhos gli ha preferito Beraldo. Dopo avere viaggiato ad una media vicina ai 3000 minuti stagionali in Serie A, Skriniar in Ligue1 si è fermato a 1623, senza segnare e rimanendo in panchina nei dentro o fuori di Champions.
Ora però tocca alla nazionale. Lukaku e il Belgio sono tra i perdenti più di lusso ed Euro 2024 rischia di essere “the last dance” per una generazione di fenomeni che però si squaglia sul più bello. Big Rom arriva in Germania col record di gol nelle qualificazioni (14, di cui 4 in 21’ contro l’Azerbaigian) ma anche con i Diavoli Rossi non è mai riuscito a incidere quando contava davvero. Il sorteggio sembra spianare la strada verso gli ottavi, ma è nelle fasi a eliminazione diretta che Romelu deve alzare il volume della radio. Segnare nei big match gli è riuscito poco e male anche nei club. Skriniar ha chili e centimetri per arginare l’ex compagno all’Inter.
Malgrado la stazza, tiene anche in velocità e soprattutto sa scegliere il tempo dell’intervento per evitare che l’avversario gli vada via. Il capitano della Slovacchia di Calzona (uno dei cinque tecnici italiani del torneo), del napoletano Lobotka, dei veronesi Duda e Suslov ma anche del 37enne Kucka (ex Genoa, Milan e Parma) ieri ha parlato in conferenza, ammettendo che negli ultimi giorni si è scambiato diversi messaggi con Lukaku in vista del duello di oggi. "Ora però siamo entrambi concentrati soltanto sulla partita. I miei compagni non hanno bisogno che dia loro dei consigli, conoscono bene le qualità di Romelu. Sarà molto difficile fermarlo". Il problema sarà arginare anche gente rapida e di talento come De Bruyne, Trossard e Doku.
Fonte: gazzetta.it